Coronavirus Covid-19: Upp, campagna contro la violenza sulle donne. “Situazione peggiorerà con la pandemia”

“Stare a casa” è lo slogan che accompagna l’emergenza mondiale determinata dalla diffusione del virus Covid-19. Alla base, l’idea che l’unico luogo sicuro siano le mura domestiche, per evitare il contatto con altre persone, rallentando così la diffusione del contagio. Ma cosa succede se quelle quattro mura sicure non sono, perché è proprio al loro interno che si consumano violenze e abusi? E cosa succede se quelle quattro mura non esistono più, perché sono state distrutte dalla guerra, e “casa” è una tenda in un campo profughi sovrappopolato? A chiederselo è l’ong Un ponte per (Upp) che in una nota rimarca che è questa la condizione che si trovano a vivere milioni di donne nel mondo, e in particolare in quei Paesi in cui la Ong italiana opera da 30 anni: Siria, Iraq, Giordania e Libano. “La relazione esistente tra guerra e aumento della violenza di genere è stata ampiamente dimostrata: le analisi dimostrano che ad ogni situazione di difficoltà, la violenza contro le donne e gli abusi domestici aumentano vertiginosamente”, spiega Un ponte per. “Possiamo solo immaginare quanto potrà andare ad impattare su condizioni già complesse la diffusione su scala globale della pandemia, e quanto le donne si troveranno ad affrontare ancora una volta difficoltà molteplici, costrette a restare chiuse in case poco sicure, dove i livelli di stress comporteranno nuovi aumenti di abusi e molestie”. Per questo, Upp ha deciso di dedicare quest’anno la sua Campagna 5×1000 alle donne, con lo slogan “La tua firma contro una violenza del genere”. “Anche grazie alle firme destinate a Upp con l’ultimo 5x1000” – ricorda l’organizzazione – abbiamo garantito protezione a 15.000 donne in Iraq attraverso il sostegno a 5 centri anti-violenza. Abbiamo effettuato oltre 11.000 visite a domicilio alle donne in Siria, assicurando loro il diritto alla salute riproduttiva. Abbiamo fornito assistenza legale gratuita a 500 donne sopravvissute alla violenza in Giordania, e preso in carico 75 famiglie palestinesi nei campi del Libano, sostenendo psicologicamente le donne. Abbiamo organizzato laboratori, corsi di formazione per l’avviamento al lavoro, condotto campagne di sensibilizzazione per il contrasto alla violenza. Vogliamo continuare a farlo, sempre meglio”, spiega la Ong. Per i contribuenti italiani il 5×1000 non ha alcun costo: si tratta di una firma sulla dichiarazione dei redditi, che ha però un valore pari a 30 euro per ogni firma per le Organizzazioni non governative.

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