Coronavirus Covid-19: mons. Russo (Cei), “la Chiesa senza rumore e megafono sostiene in maniera corresponsabile medici, operatori sanitari e malati”

“La Chiesa, senza rumore e megafono, continua a sostenere in maniera corresponsabile medici, operatori sanitari e malati. È un ritorno dell’attenzione e generosità che tanti cittadini, ogni anno, rivolgono con la destinazione dell’otto per mille alla Chiesa cattolica”. Lo afferma mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, in un’intervista al Sir sul contributo che la Chiesa italiana sta offrendo al Paese per l’emergenza Coronavirus. “È una geografia della carità in continuo aggiornamento. Le diverse iniziative sul piano dell’assistenza caritativa e solidale sono tutte mosse dalla certezza che nel volto sofferente dei nostri fratelli è presente Cristo. È una certezza che viene dal Vangelo di Matteo: ‘Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare…’. Parole che sono riferimento imprescindibile per le nostre azioni. Nella situazione attuale, in cui sono messe a nudo tutte le nostre certezze – aggiunge mons. Russo -, riscopriamo il senso e il valore della prossimità, della cura, della relazione… In una parola: della carità, sempre silenziosa, ma operosa”. In particolare, il segretario generale della Cei ricorda che “la prossimità della Chiesa in Italia si esprime ugualmente attraverso segni concreti. In particolare, abbiamo promosso due sottoscrizioni di raccolta fondi: Sostegno alla sanità ed Emergenza coronavirus, con Caritas italiana”.

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