Siria: dossier di Caritas italiana dedicato alle “donne che resistono, parti attive del Paese che verrà”

Al nono anno di guerra in Siria, per non dimenticare, Caritas italiana dedica il suo 55° Dossier con dati e testimonianze (Ddt) alle “Donne che resistono. Non solo vittime della guerra, ma parti attive del Paese che verrà”. La volontà è quella di “ripartire dal femminile, analizzando i molteplici contesti di conflitto nel mondo e i tanti ruoli svolti dalle donne in quei luoghi: da vittime di violenze perpetrate dagli uomini a pilastro che regge la famiglia e guida la società al di là della guerra”. Le donne in Siria occupano posizioni e ruoli che prima erano prerogativa unicamente maschile; sono donne che lavorano, che combattono per la libertà, donne che si impegnano nella difesa dei diritti. Dall’inizio della crisi siriana Caritas italiana è attiva, in coordinamento con la rete Caritas internazionale, in interventi a sostegno della popolazione locale e dei profughi siriani in tutti i Paesi che li ospitano del Medio Oriente e lungo la rotta balcanica, in particolare: Siria, Libano, Giordania, Turchia, Grecia, Cipro, Macedonia, Serbia, Bosnia-Erzegovina. Dal 2011 ad oggi Caritas Italiana ha avviato 68 progetti con un investimento complessivo di oltre 7,2 milioni di euro, provenienti da donazioni e dall’8Xmille alla Chiesa cattolica. In sinergia con TV2000, Avvenire e Radio InBlu – “costantemente attenti agli scenari di crisi internazionali e alle ricadute sui più deboli” – e con Banca Etica, “che da sempre rifiuta di fare profitti con il business delle armi”, è in corso la Campagna Emergenza Siria – Amata e martoriata. Il dossier è disponibile su www.caritas.it

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