Coronavirus Covid-19: Caritas Padova lancia la campagna “#ciaocomestai?”

Caritas Padova invita tutti i parroci e i volontari a sentirsi impegnati a sollecitare i cristiani delle comunità a partecipare alla campagna #ciaocomestai? che suggerisce e invita a telefonare alle persone che vivono sole in modo da alleggerire la situazione in questo momento di limitazione di tutte le attività sociali. Una telefonata è un modo per mantenere contatto e vicinanza. “È fondamentale – ricorda don Luca Facco, direttore di Caritas Padova – che ognuno, nessuno escluso, si senta impegnato a chiamare e sentire telefonicamente parenti, amici, vicini, in particolare persone sole, per continuare a far sentire a tutti il calore, l’attenzione e la vicinanza della comunità cristiana e l’amore del Signore che non ci lascia mai soli. Il ‘telefono allunga la vita’: attraverso una chiamata possiamo ascoltare e far giungere parole di vicinanza e di speranza. ChiAma chiama!”. In questi giorni, però, per limitare forme di assembramento e rispettare le norme igieniche di sicurezza ai fini di limitare al massimo il diffondersi del contagio da Covid-19, anche Caritas Padova ha adottato alcune misure che variano la modalità di fruizione di alcuni servizi, senza rinunciare a una “carità intelligente”. In particolare i servizi per le persone senza fissa dimora presso le cucine economiche popolari subiscono alcune variazioni. Il servizio mensa rimane aperto dalle 11.30 alle 13.30, mantenendo distanze di sicurezza sia nell’accesso a piccoli gruppi che nella disposizione della mensa, mentre per la cena vengono distribuiti dei cestini dalle 17 alle 18.
Analogamente il servizio docce rimane attivo dalle 8 alle 10 con accessi di massimo tre persone per volta. Mentre il servizio medico, il lavaggio dei vestiti e la distribuzione del vestiario sono momentaneamente sospesi. Caritas Padova sta attivando accoglienze alternative alle persone già in accoglienza per non lasciarle in strada. Alle Caritas parrocchiali è consigliato di mantenere i contatti con i servizi sociali del Comune e di evitare qualsiasi forma di distribuzione aperta al pubblico e di 2 mantenere con i beneficiari contatti telefonici in modo da poter rispondere in modo personalizzato ai bisogni fondamentali.

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