Coronavirus Covid-19: mons. Sacchi (Cep), “grazie ai settimanali diocesani per il servizio di informazione e prossimità alla popolazione”

“In questi giorni, quanto mai è importante l’informazione su quello che sta accadendo in Italia, nella nostra Regione, e sui consigli che ciascuno di noi deve avere per agire e comportarsi correttamente. Un ruolo fondamentale lo svolgono i settimanali diocesani, che ci informano su quello che accade nelle nostre città e nei nostri paesi e sulle proposte che i vescovi attuano per le loro Chiese particolari”. Lo afferma mons. Gianni Sacchi, vescovo di Casale Monferrato e delegato per le Comunicazioni sociali della Conferenza episcopale di Piemonte e Valle d’Aosta (Cep), nel messaggio “Il coraggio e il dovere di informare” inviato per sostenere i giornali diocesani e ringraziarli per il “servizio di prossimità alla popolazione” attraverso l’impegno nel raccontare l’emergenza dovuta al diffondersi del coronavirus Covid-19.
“Comprendo molto bene lo sforzo che si sta facendo in questa emergenza e anche le difficoltà che i giornalisti e le redazioni incontrano nello svolgere il loro servizio”, prosegue il vescovo, sottolineando che “anche la distribuzione dei giornali rischia di subire contraccolpi per questo blocco quasi totale di ogni spostamento che non sia più che necessario”.
“In questo momento incoraggio tutti i direttori, i giornalisti e i collaboratori dei nostri settimanali diocesani a continuare nel prezioso servizio di informazione su ciò che accade sul territorio, nelle comunità e nelle nostre realtà diocesane”, il tributo di mons. Sacchi, che sottolinea come “attraverso i giornali, il sito online e i social viene raccontata la sofferenza di tante famiglie per la malattia e la morte dei loro cari, ma soprattutto emerge tutto il bene e la solidarietà che su fronti diversi si sta manifestando in questi giorni”.
“L’emergenza – osserva – ci fa uscire dal nostro individualismo per aprirci di più alle sofferenze e ai bisogni degli altri. Abbiamo necessità anche di luce e di speranza, che ci aiutino a rendere meno pesanti le giornate della nostra gente”.
“La fine di questa emergenza – conclude mons. Sacchi – non sarà sicuramente a breve, ma insieme, con l’impegno di tutti, ne usciremo, con tante riflessioni da fare in futuro e con atteggiamenti e visioni della vita e della nostra società che non saranno più come quelli di prima”.

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