Coronavirus Covid-19: Com. Papa Giovanni XXIII, “i clienti dell’industria della prostituzione continuano a sfruttare le donne”

Giovanni Paolo Ramonda, presidente dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, lancia un appello alle istituzioni per contrastare i clienti delle donne schiavizzate sulle strade. “L’Italia è ferma per il coronavirus – denuncia in una lettera al governo e alle autorità Ramonda -, centinaia di denunce sono scattate per chi non ha rispettato i provvedimenti del governo, ma i clienti dell’industria della prostituzione continuano ad uscire in cerca di donne da sfruttare sessualmente“. Anche don Aldo Buonaiuto, sacerdote di frontiera della Comunità Papa Giovanni XXIII, che da decenni libera e accoglie le vittime della tratta finalizzata alla prostituzione coatta ha detto che “la tragedia del Covid-19 ci dimostra lo stato di schiavitù in cui si trovano le oltre 100 mila giovanissime donne costrette a vendersi nelle notti del coronavirus sulle strade del nostro Paese”. “E’ intollerabile – afferma a Interris.it – che ci sia il divieto per chiunque di uscire per strada ad acquistare lo stretto necessario, mentre i cosiddetti clienti continuano a circolare liberamente per andare a comprare il corpo di queste creature indifese”. Per loro, evidenzia il sacerdote anti-tratta, “sembrano non esserci divieti e ciò che più mi inquieta è che nessuno dica che sono queste donne a rischiare la vita a causa delle infezioni provocate dal virus-killer”.

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