Missioni: don Pizzoli, “farsi guidare con docilità dallo Spirito Santo affinché possiamo essere tutti missionari di speranza”

“Quattro giornate ricche e sovrabbondanti di messaggi”: don Giuseppe Pizzoli, direttore della Fondazione Missio, ha concluso così la 19ª edizione delle Giornate di formazione e spiritualità missionaria di Assisi, sul tema: “Testimoni e profeti, missionari di speranza” (26-29 agosto). L’auspicio formulato è quello di “farci guidare con docilità dallo Spirito Santo, affinché “possiamo essere tutti missionari di speranza”. Numerosi gli interventi del convegno promosso da Missio, cui ha partecipato per l’intera durata mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari e presidente di Missio. “In questi giorni abbiamo respirato sogni e speranze – ha ricordato il direttore di Missio –. E tutte le riflessioni dei relatori sono state profondamente radicate nella realtà. Con i piedi per terra”. Pertanto “tirare conclusioni su un tema così ricco appare contraddittorio poiché per definizione il profeta non chiude mai, semmai apre a cammini futuri”.
“Cosa vuol dire essere testimoni e profeti? – si è chiesto Pizzoli –. Significa lasciarci educare da un Dio che è padre e misericordioso”. “Imitare Cristo comporta per l’uomo un duplice impegno: l’incarnazione e la spiritualità”. “Essere parte attiva nella esistenza umana”, “sia come Chiesa che come singoli, significa imitare l’azione di Cristo che ha camminato, gioito e sofferto come noi”.

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