Scuola: mons. Oliva (Locri-Gerace), “luogo in cui si cresce non solo nelle conoscenze, ma anche nei valori che formano la vita”

L’inizio del nuovo anno scolastico “purtroppo si apre quando ancora nel mondo sono tanti i conflitti che generano morte e spargono sangue innocente. Tanti bambini nei luoghi di guerra non potranno andare a scuola. Si spegne in loro la speranza di un mondo nuovo, di pace e di fratellanza!”. Lo scrive in un messaggio per l’inizio dell’anno scolastico il vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva: “Oggi c’è bisogno di cultura e formazione. La scuola è il luogo in cui si cresce non solo nelle conoscenze, ma anche nei valori che formano la vita. Essa apre a percorsi di conoscenza ed aiuta ad affrontare i problemi della vita, ad avere uno sguardo attento al territorio”. Il presule sottolinea le difficoltà soprattutto delle aree interne della Locride: “Occorre – scrive – tanto coraggio e capacità di resilienza. La scuola non può morire! Nella Locride, in molti paesi con meno di mille abitanti, le scuole sono a rischio di chiusura”. Il pensiero del presule va ad Agnana, un piccolo centro dell’entroterra, con poco meno di 450 abitanti, che “fatica a mantenere aperta almeno la scuola primaria. Al contrario, poco più a nord, Camini con meno di 800 abitanti si trova ad affrontare una sfida diversa: l’abbondanza di bambini, grazie ai progetti di accoglienza attivi da oltre un decennio, rende difficile soddisfare la crescente domanda di servizi scolastici. L’accoglienza di bambini che provengono da altri Paesi, come a Camini ed a Riace, fa ben sperare. Le comunità che accolgono diventano spazi di umanità e di crescita nella diversità delle origini e delle appartenenze”. Nel messaggio di saluto mons. Oliva richiama un tema di estrema attualità come l’uso del cellulare, “ormai parte integrante della nostra vita quotidiana. Lo usiamo per comunicare, informarci, ascoltare musica, studiare… Ma proprio perché troppo presente, può anche distrarre, isolare e perfino ferire, quando viene usato male. Per questo ha bisogno di regole, di educazione e soprattutto di consapevolezza. Diventa importante accogliere e rispettare le regole che ogni scuola si dà, non per punire, ma per proteggere il tempo dello studio e delle relazioni vere. Saper staccare, saper dire no, saper scegliere cosa guardare e cosa evitare – sottolinea il vescovo calabrese – è una scelta di libertà, ma anche di maturità. Occorre imparare ad usarlo, per comunicare con verità, a stare nel mondo digitale con rispetto, e soprattutto a non perdere il contatto con la vita vera”. Mons. Oliva augura a tuti i componenti della scuola un anno scolastico “ricco di incontri, studio… e anche di ‘silenzi’ buoni, senza schermi, in cui ascoltare davvero se stessi e gli altri. Coltivate – è l’invito – il gusto della ricerca e della scoperta, senza paura delle difficoltà: ogni giorno può essere una tappa nuova nel cammino verso il domani”. Il presule invita poi insegnanti e dirigenti ad essere “promotori di cultura ed accompagnate la crescita umana e spirituale degli studenti” e alle famiglie l’invito a “collaborare con fiducia con la scuola, perché insieme si possa educare alla vita buona e solidale”.

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