“Il loro martirio continua a diffondere il Vangelo in un mondo segnato dall’odio, dalla violenza e dalla guerra; è una speranza piena d’immortalità, perché, pur essendo stati uccisi nel corpo, nessuno potrà spegnere la loro voce o cancellare l’amore che hanno donato; è una speranza piena d’immortalità, perché la loro testimonianza rimane come profezia della vittoria del bene sul male”. Sono le parole usate dal Papa nell’omelia della Commemorazione dei martiri e testimoni della fede del XXI secolo, presieduta ieri nella basilica di San Paolo insieme con i rappresentanti delle altre Chiese e Comunioni cristiane. “Penso alla forza evangelica di suor Dorothy Stang, impegnata per i senza terra in Amazzonia: a chi si apprestava a ucciderla chiedendole un’arma, lei mostrò la Bibbia rispondendo: ‘Ecco la mia unica arma’”, la prima citazione di Leone XIV: “Penso a padre Ragheed Ganni, prete caldeo di Mosul in Iraq, che ha rinunciato a combattere per testimoniare come si comporta un vero cristiano. Penso a fratel Francis Tofi, anglicano e membro della Melanesian Brotherhood, che ha dato la vita per la pace nelle Isole Salomone”.