Leone XIV: “persecuzione dei cristiani aumentata”, “non possiamo dimenticare”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Nonostante la fine delle grandi dittature del Novecento, ancora oggi non è finita la persecuzione dei cristiani, anzi, in alcune parti del mondo è aumentata”. A lanciare il grido d’allarme è stato il Papa, nell’omelia della Commemorazione dei martiri e testimoni della fede del XXI secolo, presieduta ieri nella basilica di San Paolo insieme con i rappresentanti delle altre Chiese e Comunioni Cristiane. “Non possiamo, non vogliamo dimenticare”, ha assicurato Leone XIV: “Vogliamo ricordare. Lo facciamo, certi che, come nei primi secoli, anche nel terzo millennio il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani. Vogliamo preservare la memoria insieme ai nostri fratelli e sorelle delle altre Chiese e Comunioni cristiane”. A questo proposito, il Pontefice ha ribadito “l’impegno della Chiesa cattolica a custodire la memoria dei testimoni della fede di tutte le tradizioni cristiane”: “La Commissione per i Nuovi martiri, presso il Dicastero per le Cause dei santi, adempie a tale compito, collaborando con il Dicastero per la Promozione dell’Unità dei cristiani”. “Possa il sangue di tanti testimoni avvicinare il giorno beato in cui berremo allo stesso calice di salvezza!”, l’auspicio del Papa, che ha citato le parole di un bambino pakistano, Abish Masih, ucciso in un attentato contro la Chiesa cattolica: “Making the world a better place”, “rendere il mondo un posto migliore”. “Il sogno di questo bambino ci sproni a testimoniare con coraggio la nostra fede, per essere insieme lievito di un’umanità pacifica e fraterna”, l’auspicio finale.

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