“Quale futuro sta predisponendo per sé l’umanità? È un interrogativo non retorico, non fuori luogo – in un periodo di veloce sviluppo scientifico che offre strumenti sempre più avanzati, di grandi prospettive – se lo misuriamo questo interrogativo – sui volti e sui corpi denutriti di tanti bambini”. Lo ha sottolineato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di consegna del Premio Burgio al Quirinale.
Il Capo dello Stato ha rivelato di avvertire “il privilegio di essere accostato, oggi, alla figura di un insigne italiano e – mi si sarà consentito – di un luminare palermitano. Soleva dire che i pediatri sono una sorta di ‘antenna sociale’, ponendo in evidenza la funzione che svolgono nella continuità e nello sviluppo di una società. Rigore scientifico e osservazione clinica hanno caratterizzato la sua esperienza di medico e di docente, nell’ambito del contributo della pediatria italiana alla crescita delle condizioni di salute infantile nel nostro Paese. Non era casuale il suo strenuo sostegno alla pratica dei vaccini in età pediatrica”. “Se oggi, in Italia, in Europa, si sono raggiunti traguardi così significativi, si deve all’opera di tanti medici, ben rappresentati dalla figura di Roberto Burgio”, ha proseguito il presidente, per il quale “è indispensabile, naturalmente, non attenuare l’impegno”. “Il messaggio consegnatoci da Roberto Burgio, con la lucida, coinvolgente, sensibilità riversata nel suo insegnamento nelle aule, in clinica, nello sguardo attento alla società, rafforza l’esigenza e l’attesa che la comunità internazionale ritrovi, dentro di sé, le ragioni della solidarietà che le hanno permesso di salvarsi di fronte ad altre prove”, ha concluso Mattarella.