Infanzia: Mattarella, “diritti dei bambini continuamente a rischio” non solo nella “ostinata condizione di Gaza”

(Foto Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“La condizione dell’infanzia, nel mondo, costituisce un costante richiamo alle coscienze. I diritti dei bambini sono continuamente a rischio e sovente vengono lesi. Non soltanto nelle zone di guerra, dove siamo in presenza di una vera e propria emergenza umanitaria, che colpisce in particolare l’infanzia”. Lo ha sottolineato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di consegna del Premio Burgio al Quirinale.
Per il Capo dello Stato, “pesa il ricordo straziante di bambini da tempo in condizioni disperate di denutrizione e di abbandono sanitario, come in Sudan; di bambini rapiti e sottratti alle loro famiglie come in Ucraina; di bambini, anche neonati, uccisi o rapiti dal terrorismo come nella turpe giornata del 7 ottobre di due anni fa; di bambini che muoiono per fame, anche quando ricoverati per denutrizione in ospedali che sono mezzi per soccorrerli e sovente distrutti dai bombardamenti come nella disumana, ostinata condizione di Gaza; questo stato di cose rappresenta un peso di inciviltà, insostenibile per la comunità internazionale”. “Sono queste le tragiche conseguenze, davvero tragiche, come tutti avvertiamo, della brutale violenza delle guerre”, ha ammonito Mattarella: “Condizioni che si affiancano a quanto endemicamente avviene nelle aree meno fortunate del mondo. Denutrizione, fame, conseguenze che ne derivano sulla crescita dei bambini devono alzare l’attenzione della nostra coscienza, della coscienza dei popoli”. “Nel mondo, in tante sue parti, – come risulta dalle Agenzie internazionali, dall’Unicef all’Oms – oltre duecento milioni di bambini e bambine sono affetti da malnutrizione o da cronica denutrizione”, ha proseguito il presidente, sottolineando che “vi sono stati progressi negli ultimi anni, particolarmente negli ultimi dodici anni – ma anche per gli effetti, dell’attuale congiuntura mondiale – che, insieme all’aumento dei conflitti e delle tensioni, sta registrando una grave, riprovevole, diminuzione degli aiuti internazionali destinati alle zone di crisi – tende ad aggravarsi”.

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