Polonia: messaggio dei vescovi per la Settimana dell’educazione cattolica. Il valore delle lezioni di religione a scuola

“Nel mondo di oggi le lezioni di catechesi sono la scuola della speranza”, ha detto il presidente dei vescovi polacchi mons. Tadeusz Wojda inaugurando la Settimana dell’educazione cattolica celebrata in tutto il Paese dal 14 al 20 settembre. Il presule ha auspicato che “quella speranza accompagni tutti” e che “sia presente in modo particolare nei cuori dei catechisti”. “Il giovane per crescere e raggiungere la maturità ha bisogno dei valori che il Vangelo porta con sé”, scrivono i vescovi polacchi nello speciale messaggio per la Settimana celebrata in Polonia per la 15ª volta. Il documento cita le parole di Leone XIV pronunciate nella Cappella Sistina in occasione della sua prima omelia da Pontefice secondo cui “la mancanza di fede porta spesso con sé drammi quali la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco”. Riferendosi al logo dell’Anno giubilare in corso, i presuli sottolineano inoltre che “le figure in esso rappresentate e provenienti da diverse parti del mondo abbracciandosi indicano di essere fratelli e sorelle mentre quella in testa al corteo si sorregge alla croce che come Cristo è l’ancora alla quale ci si può aggrappare in sicurezza”. Il messaggio dei vescovi comprende un’aspra critica delle decisioni del governo che “in modo senza precedenti limiti l’importanza della catechesi nel processo educativo” dando prova di “discriminazione e dell’intolleranza nei confronti delle persone credenti in Polonia”. I vescovi, esprimendo inoltre il loro parere contrario in vista dell’introduzione nelle scuole di una nuova materia d’insegnamento denominata “educazione alla salute”, ribadiscono con forza il valore “educativo, terapeutico e preventivo” delle lezioni di catechesi che “aiuta lo sviluppo emozionale e spirituale dei giovani” insegnando “la libertà del cuore, l’autodisciplina e la capacità di autocontrollo senza le quali oggi è difficile proteggersi dalla schiavitù di diverse dipendenze”. Nonostante il numero sempre calante degli studenti che frequentano la catechesi a scuola, i membri del Gruppo di lavoro per la catechesi parrocchiale dell’episcopato affermano con fiducia che “sebbene la catechesi parrocchiale non possa sostituire l’ora di religione nelle scuole, è proprio in parrocchia che si uniscono la trasmissione della fede con l’esperienza comunitaria, quella della preghiera e della vita sacramentale”.

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