“Mai da soli”. Perché “dove profondo è il dolore, ancora più forte dev’essere la speranza che nasce dalla comunione. E questa speranza non delude”. È l’invito del Papa, nell’omelia della veglia del Giubileo della consolazione, presieduta nella basilica di San Pietro. “Nella Chiesa cerchiamo il cielo aperto, che è Gesù, il ponte di Dio verso di noi”, ha detto Leone XIV, secondo il quale “esiste una consolazione che allora ci raggiunge, quando salda e stabile rimane quella fede che ci pare vaga e fluttuante come una barca nella tempesta”. “Dove c’è il male, là dobbiamo ricercare il conforto e la consolazione che lo vincono e non gli danno tregua”, la proposta del Papa: “Nella Chiesa significa: mai da soli. Poggiare il capo su una spalla che ti consola, che piange con te e ti dà forza, è una medicina di cui nessuno può privarsi perché è il segno dell’amore. Dove profondo è il dolore, ancora più forte dev’essere la speranza che nasce dalla comunione. E questa speranza non delude”.