“L’unica risposta è la pace”. Così il Papa, nelle anticipazioni di un’intervista rilasciata alla giornalista Elise Ann Allen di Crux per il libro “León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI”, in uscita il 18 settembre, affronta la questione della guerra in Ucraina. “Dopo questi anni di inutili uccisioni di persone da entrambe le parti – in questo particolare conflitto, ma anche in altri conflitti – credo che le persone debbano in qualche modo essere risvegliate per dire che esiste un’altra via per risolvere la questione”, afferma il Pontefice nella prima intervista da quando, l’8 maggio scorso, è salito al soglio di Pietro. Quanto alla proposta del Vaticano come mediatore del conflitto, Leone XIV ricorda che “da quanto è iniziata la guerra, la Santa Sede ha compiuto grandi sforzi per mantenere una posizione veramente neutrale”. Secondo il Papa, “diversi attori debbano esercitare una pressione abbastanza forte da far dire alle parti belligeranti ‘ora basta’, cerchiamo un altro modo per risolvere le nostre divergenze”. “Continuiamo a sperare”, l’invito di Leone: “Ho grande fiducia nella natura umana”. “In teoria – osserva ancora il Papa nell’intervista – le Nazioni Unite dovrebbero essere il luogo dove vengono affrontate molte di queste questioni. Purtroppo sembra essere generalmente riconosciuto che le Nazioni Unite, almeno in questo momento, hanno perso la loro capacità di fare incontrare le persone su questioni multilaterali”. Di qui la necessità di “ricordare a noi stessi il potenziale che ha l’umanità di superare la violenza e l’odio che ci sta solo dividendo sempre più”.