Leone XIV: Angelus, “niente può separarci da Dio”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Dio ci ha salvati mostrandosi a noi, offrendosi come nostro compagno, maestro, medico, amico, fino a farsi per noi Pane spezzato nell’Eucaristia. E per compiere quest’opera si è servito di uno dei gli strumenti di morte più crudeli che l’uomo abbia mai inventato: la croce”. Così il Papa, durante l’Angelus di ieri, ha spiegato il significato della festa liturgica dell’esaltazione della Croce. Gesù, ha osservato Leone XIV, “l’ha trasformata da mezzo di morte a strumento di vita, insegnandoci che niente può separarci da Lui e che la sua carità è più grande del nostro stesso peccato”. “Chiediamo allora, per intercessione di Maria, la Madre presente al Calvario vicino al suo Figlio, che anche in noi si radichi e cresca il suo amore che salva, e che anche noi sappiamo donarci gli uni agli altri, come lui si è donato tutto a tutti”, l’auspicio finale.

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