“Invito le nostre comunità a vivere questo anno come tempo di missione, aprendosi al Vangelo con rinnovato entusiasmo, e come tempo di comunione, perché solo camminando insieme potremo essere Chiesa viva e credibile”. È l’indicazione del vescovo di Casale Monferrato, mons. Gianni Sacchi, presentando le linee guida per l’anno pastorale 2025-2026.
Il testo, diffuso ieri nella festa dell’Esaltazione della Santa Croce, il presule osserva che “dopo aver vissuto un intenso il periodo estivo, pieno di occasioni di grazia, segnate in modo particolare dal Giubileo della Speranza ancora in corso, ci ritroviamo a proseguire con fiducia il cammino che il Signore affida alla nostra Chiesa diocesana. Ogni nuovo anno pastorale è un dono: è tempo favorevole per riscoprire la bellezza della nostra vocazione battesimale, è occasione per ridare slancio alla missione che ci è stata affidata, è invito a ravvivare la comunione che ci lega come popolo di Dio”. Sei i punti sui quali il vescovo chiama ad una verifica: per “Il Vangelo nelle case” mons. Sacchi chiede “che ogni unità pastorale e ogni parrocchia compia un censimento delle famiglie e delle persone disponibili, di quelle che hanno iniziato un percorso o che ci hanno anche solo provato: non per riempire statistiche, ma per accendere piccole luci che lo Spirito saprà far brillare”; rispetto alla “preparazione comunitaria dell’omelia”, il vescovo sottolinea che “è un passo di maturità che chiede disponibilità, umiltà, ma anche fiducia reciproca: il sacerdote che si lascia aiutare, e i fedeli che si mettono in ascolto non solo della Parola, ma anche gli uni degli altri”; per accrescere “La bellezza della liturgia” mons. Sacchi esorta a “valorizzare i gruppi liturgici parrocchiali”, “istituire, dove possibile, un ministero dell’accoglienza” e “curare anche le veglie funebri”; per quanto riguarda “La carità come forma della vita cristiana” mons. Sacchi ricorda che “ognuno deve mettersi in gioco personalmente, crescere nell’amore concreto, farsi prossimo con gesti di fraternità, attenzione e servizio. Solo così le nostre comunità potranno essere credibili e missionarie”; su “Corresponsabilità e vigilanza” il presule ricorda che “il Sinodo ci invita anche a rinnovare le nostre strutture di partecipazione”. E se “è tempo di ravvivarli e di viverli con regolarità, costanza e corresponsabilità”, è anche necessaria “una vigilanza attenta e continua su ogni forma di abuso: sessuale, spirituale, economico”. Infine l’invito a “Riscoprire il Battesimo”: “È lì – rileva – che ciascuno di noi è stato immerso nella vita di Cristo, rivestito della sua dignità, inviato nella missione”. “In un tempo segnato da smarrimento e sete di speranza, offriamo al mondo non parole vuote, ma la testimonianza di una comunità viva, in continua conversione e missionaria. Così – conclude mons. Sacchi – il nuovo anno pastorale sarà davvero tempo di grazia e di rinnovata fraternità”.