Oms, Unicef e Gavi, in occasione della Settimana mondiale delle vaccinazioni (24-30 aprile) avvertono che gli sforzi per l’immunizzazione sono sempre più minacciati dalla disinformazione, dalla crescita demografica, dalle crisi umanitarie e dai tagli ai finanziamenti, che mettono a repentaglio i progressi e lasciano a rischio milioni di bambini, adolescenti e adulti. “I focolai di malattie prevenibili con il vaccino, come il morbillo, la meningite e la febbre gialla – si legge in una nota congiunta –, sono in aumento a livello globale e malattie come la difterite, a lungo tenute a bada o praticamente scomparse in molti Paesi, rischiano di riemergere”. In risposta, le agenzie chiedono “un’attenzione politica e investimenti urgenti e sostenuti per rafforzare i programmi di immunizzazione e proteggere i progressi significativi raggiunti nella riduzione della mortalità dei bambini negli ultimi 50 anni”.
Di qui alcuni dati. Nel 2023, si stima che 14,5 milioni di bambini non abbiano ricevuto tutte le dosi di vaccino di routine, rispetto ai 13,9 milioni del 2022 e ai 12,9 milioni del 2019. I casi di morbillo hanno raggiunto i 10,3 milioni nel 2023, con un aumento del 20% rispetto al 2022. Negli ultimi 12 mesi, 138 Paesi hanno segnalato casi di morbillo, e 61 hanno registrato epidemie ampie o dirompenti – il numero più alto osservato in qualsiasi periodo di 12 mesi dal 2019. Solo nei primi tre mesi di quest’anno, sono stati segnalati più di 5.500 casi sospetti di meningite e quasi 300 decessi in 22 Paesi. Anche i casi di febbre gialla nella regione africana sono in aumento, con 124 casi confermati in 12 Paesi nel 2024. L’aumento dei focolai di malattie prevenibili da vaccino minaccia anni di progressi.
Le agenzie chiedono “investimenti sostenuti” a fronte dei “tagli incombenti ai finanziamenti”.