Papa Francesco: mons. La Placa (Ragusa), “ha portato avanti l’annuncio di Cristo con passione, fedeltà e radicalità evangelica”

“Con la sua povertà, la sua misericordia, la sua tenerezza, il suo amore per i piccoli e i dimenticati, Cristo è stato il cuore dell’annuncio di papa Francesco: un annuncio portato avanti con passione, fedeltà e radicalità evangelica”. Lo scrive il vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, nella sua riflessione letta a conclusione della recita del rosario “in morte” di Papa Francesco. “Il suo costante richiamo a una Chiesa povera e per i poveri non è stato uno slogan, né un progetto ideologico. È stato un ritorno alla sorgente, alla freschezza originaria del Vangelo”, ha aggiunto il presule. Un invito a “riscoprire la vera identità della Chiesa: essere dimora della Parola, casa aperta, rifugio per chi è ferito. Una comunità che sceglie l’essenziale per servire meglio l’uomo, e attraverso questo servizio, rivelargli il volto del Padre”.
Soffermandosi sugli insegnamenti di Francesco, il presule ribadisce che “ci ha insegnato che la povertà evangelica non è, anzitutto, mancanza di beni, ma libertà del cuore”. “È distacco dal superfluo per abitare l’essenziale. È sobrietà che diventa segno di speranza”. “Dentro questa povertà evangelica Francesco ha incluso anche il rapporto con il creato. Ci ha chiamati a una conversione ecologica non ideologica, ma spirituale”. Infine, il desiderio di raccogliere questa eredità, “non come un semplice ricordo, ma come un impegno costante: quello di essere una Chiesa più vicina, più umile, più generosa”. “Vogliamo essere testimoni di una fede che si incarna nella realtà quotidiana, che si fa carne nelle persone che incontriamo, nei volti dei più poveri, degli ultimi, dei sofferenti”.

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