“Lei è il ‘vescovo di Bartolo Longo’ perché Latiano, la città che nel 1841 diede i natali al fondatore, è nel cuore del territorio della sua Chiesa particolare. È a Latiano che Bartolo Longo fu educato alla fede da mamma Antonia Luparelli e dal papà medico Bartolomeo; è a Latiano che gli fu insegnato a fare il segno della croce e a pronunciare per la prima volta le parole ‘Ave Maria’. Si può comprendere, così, la forza del vincolo che unisce Pompei e Latiano, sigillato dal gemellaggio tra le Città e dagli innumerevoli pellegrinaggi che, dalla sua terra, florida di fede, giungono ogni anno al trono della Madonna”. Lo ha ricordato, ieri mattina, mons. Tommaso Caputo, nel suo saluto al vescovo Vincenzo Pisanello, vescovo di Oria, che ha presieduto la messa e poi la recita della supplica alla Beata Vergine del Rosario di Pompei, nella prima domenica del mese di ottobre. Ed era pugliese anche la fondatrice Marianna Farnararo De Fusco, nata a Monopoli, come ha ricordato ancora il presule salutando i responsabili e gli ospiti delle numerose opere di carità che accolgono neonati, bambini, ragazzi, mamme e tante altre persone in difficoltà.
Malgrado la pioggia incessante, i pellegrini hanno affollato ieri mattina il sagrato del santuario di Pompei per celebrare quella che il beato Bartolo Longo definiva “l’Ora del Mondo”.
“La preghiera concorde è immagine di pace – ha sottolineato mons. Caputo –, ‘una pace disarmata e disarmante’ per utilizzare le parole di Papa Leone XIV. Nell’udienza generale di mercoledì 24 settembre, il Santo Padre ci ha esortato a recitare il Rosario per la pace ogni giorno del mese di ottobre. Possa ognuno di noi impegnarsi ad essere sempre operatore di pace. È la grazia che chiediamo nel celebrare l’Eucaristia quest’oggi dinanzi alla facciata del santuario, dedicata alla pace universale”.