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Comece: lettera a Von der Leyen, “un nuovo Inviato, con mandato rafforzato e risorse adeguate”. Pronti a collaborare

“Siamo profondamente preoccupati che questa posizione fondamentale sia rimasta vacante per un periodo prolungato, inviando un segnale preoccupante alle comunità perseguitate in tutto il mondo e a coloro che violano la libertà religiosa impunemente. Ciò suggerisce una diminuzione della priorità attribuita a questo diritto fondamentale nella politica estera dell’Ue proprio nel momento in cui tale difesa è più urgentemente necessaria”. Lo si legge nella lettera spedita dai vescovi della Comece a Ursula von der Leyen chiedendo il ripristino di un Inviato speciale dell’Ue per la libertà di religione o di credo al di fuori dell’Unione europea. “Chiediamo quindi alla Commissione europea di nominare senza ulteriori indugi un nuovo Inviato speciale dell’Ue, rafforzandone il mandato e assegnando risorse umane e finanziarie adeguate alla sua missione. Esortiamo rispettosamente l’Ue a garantire che la libertà di pensiero, di coscienza e di religione rimanga un pilastro dell’azione esterna e della politica dei diritti umani dell’Ue, integrata in tutti gli strumenti di politica estera pertinenti”. Infine: “Nel quadro del dialogo previsto dall’articolo 17 TfUe, la Comece è pronta a sostenere il lavoro di un nuovo Inviato speciale dell’Unione europea e a collaborare con le istituzioni dell’Ue per la promozione del pensiero, della coscienza e della religione per tutte le persone in ogni luogo”.

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