Malattie neurodegenerative: Fatebenefratelli Brescia, oggi un convegno sulla demenza frontotemporale. Ghidoni, “sfida clinica e sociale”

Una giornata di confronto e speranza ha trasformato Brescia nel cuore pulsante della lotta contro la demenza frontotemporale (Ftd), patologia neurodegenerativa che colpisce in età lavorativa e stravolge la vita delle famiglie. Il convegno “Demenza frontotemporale: riconoscere, curare e accompagnare”, promosso oggi dall’Irccs Fatebenefratelli e ospitato al Centro Congressi Paolo VI, ha riunito oltre 200 tra neurologi, psichiatri, ricercatori, caregiver e rappresentanti istituzionali.
L’evento ha sottolineato l’urgenza di diagnosi precoci e percorsi clinici condivisi. Maria Novella Luciani (ministero Economia e finanze) ha definito la Ftd una “epidemia silente”, mentre l’assessora Simona Tironi ha ribadito l’impegno lombardo su formazione e supporto ai caregiver. “Siamo chiamati non solo a fare ricerca, ma a trasformarla in strumenti utili per i pazienti e per chi si prende cura di loro – ha detto Roberta Ghidoni, direttrice scientifica dell’Irccs – perché la diagnosi precoce è un diritto delle famiglie”. Tra gli interventi scientifici, spiccano quelli di Maria Grazia Spillantini (Cambridge) sul ruolo della proteina Tau e di Francesca Baglio (Fondazione Don Gnocchi) con DancerX, terapia digitale che fonde neuroscienze e realtà virtuale. Il pomeriggio ha affrontato il confine tra psichiatria e Ftd, peso psicofisico dei caregiver e criticità legali per i pazienti ancora attivi professionalmente. “La demenza frontotemporale non è solo una questione clinica: è una sfida sociale, culturale e istituzionale”, ha ricordato in chiusura Ghidoni. Per questo, “ogni progresso scientifico ha valore solo se diventa vicinanza, ascolto, accompagnamento”.

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori