Processo in Vaticano: prossima udienza il 3 febbraio 2026

Si è conclusa con un rinvio al 3 febbraio 2026 la quarta udienza del processo di appello per gli investimenti finanziari della Segreteria di Stato e della compravendita del Palazzo di Londra. Presenti in aula il card. Angelo Becciu, Enrico Crasso e Fabrizio Tirabassi. Nessun imputato – ha riferito il pool di giornalisti ammessi in aula – ha chiesto di parlare, rimettendosi a quanto già dichiarato in primo grado e riservandosi eventualmente di dare dichiarazioni spontanee prima della sentenza. Il presidente della Corte d’Appello, mons. Alejandro Arellano Cedillo, ha dato quindi per effettuata la lettura degli atti. Il promotore di Giustizia, Roberto Zannotti, ha chiesto di inviare gli atti alla Cassazione affinché si pronunci sull’appello presentato dal pg Alessandro Diddi. Le parti hanno tempo fino al 7 novembre 2025 per presentare delle memorie illustrative sulle questioni pregiudiziali e fino al 28 novembre 2025 per eventuali repliche. Il presidente della Corte ha così disposto il rinvio al 3 febbraio, con successive udienze il 4, 5 e 6 febbraio. “Sono rimasto colpito che lo stesso ufficio del pg che ha proposto quella impugnazione oggi argomenti l’inammissibilità dello stesso mezzo senza averci informato di quello che è cambiato nel frattempo”, ha dichiarato l’avocato di Raffaele Mincione, Gian Domenico Caiazza. “Questo è avvenuto non solo nel 2020 e 2022 nel processo Caloia, ma addirittura pochi giorni fa, quando l’ufficio del pg ha chiesto che venisse dichiarato inammissibile il ricorso della imputata Marogna per irritualità e tardività”, ha affermato Cataldo Intrieri, difensore di Fabrizio Tirabassi. Fabio Viglione, della difesa del cardinale Becciu, ha dichiarato: “Siamo un po’ in imbarazzo a difendere di fronte a voi il vostro provvedimento di fronte ad una accusa di illegittimità, siamo sconcertati e viene addirittura citata la abnormità del vostro provvedimento”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori