“Il progetto ‘Occhi di Speranza’, sostenuto dall’azienda bresciana Elektrovent, in Kenya, prosegue con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei bambini ospitati nell’orfanotrofio Shelter e aumentare le loro possibilità di lasciare il centro e trovare il calore di una famiglia, che sia la loro di origine a cui fare ritorno, o una famiglia del tutto nuova”. A raccontarlo oggi, in una nota, è l’Aibi-Amici dei Bambini.
Grazie alle risorse messe a disposizione, spiega l’Aibi, “è stato possibile facilitare e seguire da vicino l’iter di reintegrazione dei bambini all’interno della loro famiglia. Si tratta di un processo complesso che richiede non solo che i bambini vengano reinseriti in ambienti sicuri e accoglienti, ma che venga promosso anche il perdono e l’accettazione attraverso cerimonie religiose e culturali, oltre a garantire una stabilità a lungo termine”. Così “un totale di 19 bambini sono stati preparati per essere reintegrati nelle loro famiglie alla fine dell’anno. Le visite domiciliari hanno permesso ai genitori/tutori di preparare i bambini al reinserimento; il team di visita ha inoltre potuto valutare la preparazione delle famiglie e comprendere l’ambiente in cui i bambini torneranno”.
È stato anche possibile organizzare diversi incontri e conferenze familiari con i genitori, per sensibilizzarli sul reinserimento, comprendere come poter supportare emotivamente i bambini nel processo, presentando anche alcune esperienze di successo. “L’incontro ha offerto una valida piattaforma per la discussione aperta, il supporto e la risoluzione condivisa dei problemi”, chiarisce l’Aibi.
“Si sono svolte anche sessioni di counseling di gruppo e individuali per i minori, con l’obiettivo di fornire supporto psicosociale ed emotivo, sviluppare forza e autostima, fornire ai bambini competenze di vita che facilitino il processo di reinserimento. I temi del reinserimento sono stati alla base di ogni sessione e i metodi interattivi utilizzati sono stati la narrazione, il disegno, i giochi di ruolo, la musica e le discussioni guidate. I bambini hanno messo alla prova i propri punti di forza, la propria unicità e i propri valori”, aggiunge Amici dei Bambini.
In particolare, “i bambini sono stati invitati a prestare attenzione all’immagine positiva di sé e all’elogio dei successi personali; alla costruzione della fiducia e l’espressione delle emozioni; alla condivisione tra pari per normalizzare i sentimenti di dolore, alla risoluzione dei problemi, alla riflessione sull’influenza dei coetanei e dei buoni amici”.