Intelligenza artificiale: Iacomini (Unicef Italia) lancia il “Manifesto dei Nuovi Umani” per non perdere la profondità del pensiero umano

“Il rischio che corriamo ogni giorno è confondere l’efficienza della macchina con la profondità del pensiero umano. Solo così potranno crescere ‘nuovi umani’, capaci di affrontare le sfide del presente e quelle del futuro”. Con queste parole, Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia, ha lanciato ufficialmente il “Manifesto dei Nuovi Umani”, durante il convegno “Comunicazione umanitaria, infanzia e intelligenza artificiale”, organizzato dall’Unicef Italia in collaborazione con l’Università Luiss di Roma. Un incontro che ha posto l’accento sull’urgenza di una riflessione collettiva sull’etica dell’intelligenza artificiale. Iacomini ha sottolineato che, pur riconoscendo l’efficienza della tecnologia, non bisogna mai perdere di vista la profondità dell’animo umano. “L’IA non può sostituire la coscienza, l’empatia e la responsabilità che solo l’uomo può incarnare,” ha dichiarato. Il “Manifesto dei Nuovi Umani” propone una visione dell’umanità che si fonda su valori di educazione, cooperazione e rispetto reciproco. Una nuova generazione capace di vivere relazioni consapevoli, empatiche e non violente. “Dobbiamo insegnare ad amare”, ha dichiarato Iacomini, che ha ribadito come il futuro della nostra società dipenda dalla capacità di costruire relazioni autentiche e di progettare un mondo migliore, senza mai perdere di vista l’importanza della verità e della cura reciproca. Il documento sottolinea inoltre i pericoli dell’uso irresponsabile della tecnologia, come la diffusione di “deepfake” e disinformazione, che mettono a rischio la fiducia e la sicurezza sociale. “La responsabilità etica nella narrazione delle sofferenze, in particolare dei più vulnerabili, è imprescindibile,” ha aggiunto. Essere “Nuovi Umani” significa anche superare le barriere della divisione e valorizzare la diversità, rendendo l’educazione interculturale e la promozione di un lessico positivo priorità assolute. L’invito di Iacomini è chiaro: “Non possiamo più parlare di ‘noi’ e ‘loro’, dobbiamo essere un’unica umanità”. Con questo Manifesto, Andrea Iacomini lancia un appello forte e chiaro a istituzioni, media, società civile e cittadini ad investire nell’educazione all’umanità per costruire una società più consapevole, empatica e pacifica. Un appello che guarda al futuro, mettendo i bambini, i più vulnerabili, al centro di ogni azione. “Il futuro della comunicazione umanitaria e della nostra società dipende da noi”, ha concluso Iacomini, “educare alla verità e all’amore è il nostro dovere più grande per i bambini di oggi e di domani”.

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