Diocesi: Prato, chiusa l’inchiesta sulla fama di santità di Renzo Buricchi, il “tabaccaio mistico”

Con l’apposizione della cera lacca e del sigillo vescovile da parte di mons. Giovanni Nerbini si è conclusa ufficialmente l’inchiesta diocesana sulla fama di santità di Renzo Buricchi, conosciuto a Prato come il “tabaccaio mistico”. La sessione finale del tribunale si è svolta ieri pomeriggio nella sala capitolare di San Domenico, alla presenza del vescovo e dei membri del tribunale che in tre anni di lavoro hanno raccolto 1.950 pagine di testimonianze e documenti. Le carte, contenute in tre scatole sigillate, saranno ora inviate al Dicastero vaticano per le cause dei santi, dove proseguirà l’iter. Buricchi, morto nel 1983, è ricordato come uomo di fede profonda e di grande umanità, capace di trasformare la quotidianità del suo bar in piazza del Comune in un luogo di ascolto e fraternità. Solo anni dopo la sua morte, grazie al libro Un cipresso per maestro del suo “discepolo” Marcello Pierucci, è emersa la sua intensa esperienza spirituale. “Renzo è stato uno di quei “santi della porta accanto” di cui parla Papa Francesco – ha commentato mons. Nerbini – una persona che ha saputo coniugare la vita ordinaria con una straordinaria ricchezza interiore”. Il postulatore don Alessandro Andreini, che sarà anche “portitore” del materiale a Roma, ha annunciato che la causa proseguirà con don Gildas Vegan come nuovo postulatore. Contestualmente è stato presentato un ciclo di incontri sulla spiritualità di Buricchi dal titolo “Un nuovo modo di essere”, che prenderà il via l’8 novembre alla “Capanna dei Piccoli Cerchi” di Empoli.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori