“L’esperienza a Lourdes è sempre significativa e indimenticabile, per tanti motivi personali e comunitari. Portiamo davanti alla grotta di Massabielle le gioie e i dolori delle persone a noi care e dell’intera umanità, oggi più bisognosa che mai di ritrovare il sentiero della pace, come ci ha ricordato Papa Leone fin dal suo primo saluto. Non possiamo dimenticare nessuno, in particolare il pianto degli innocenti, la morte dei bambini, la sofferenza di intere popolazioni che subiscono ingiustizie e violenze mentre il mondo sembra assistere impotente. Noi alziamo lo sguardo verso il cielo e, come Bernadette sperimentò proprio a Lourdes, invochiamo la Bella Signora e imploriamo per tutti il dono della pace”. Lo scrive mons. Francesco Alfano, arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, in un messaggio ai partecipanti al pellegrinaggio diocesano a Lourdes. In tutto saranno in 430, alcuni partiti sabato in pullman hanno già raggiunto al cittadina ai piedi dei Pirenei, dopo una sosta in Liguria, altri viaggiano oggi in aereo, tra cui l’arcivescovo stesso. Il tema di quest’anno del pellegrinaggio è “Con Maria Pellegrini di Speranza”.
“Il Giubileo che stiamo vivendo ci riporta al senso più vero del nostro pellegrinaggio. Papa Francesco, il cui ricordo ci rende grati a Dio per tutto il bene ricevuto dalla sua splendida e fedele testimonianza, ci ha introdotti nell’Anno Santo ricordandoci che siamo ‘pellegrini di speranza’. Non possiamo dunque fermarci né isolarci dagli altri, nostri compagni di viaggio. Solo camminando insieme potremo raggiungere la meta”, ha osservato il presule, per il quale “alimento indispensabile lungo la strada, tante volte aspra e faticosa, è la speranza. Bernadette non si è mai persa d’animo, anche quando ha dovuto affrontare l’incomprensione e la derisione. Dio le aveva mostrato il suo amore luminoso e incoraggiante negli incontri, che non dimenticherà mai più, con la Signora dalla quale aveva ricevuto la promessa della felicità non sulla terra ma in cielo”.
Di qui l’invito: “Portiamo dunque nel cuore il desiderio di una vita nuova. Apriamoci con fiducia al dono che Il Signore ci farà in questi giorni speciali di grazia. Lasciamoci guidare dalla forza della fede, facendo memoria del nostro battesimo. Le candele che accendiamo davanti alla Grotta e portiamo in mano durante la fiaccolata, l’acqua che beviamo e con cui bagniamo il nostro corpo, il perdono che riceviamo come segno di riconciliazione, il pane eucaristico di cui ci nutriamo con abbondanza: tutto ci aiuti a ritrovare il senso del cammino, per testimoniare ogni giorno la gioia di essere ‘con Maria pellegrini di speranza’”.