“Tre giorni fa, Vladimir Putin ha ucciso mio marito Alexei Navalny. Putin ha ucciso il padre dei miei figli. Putin mi ha portato via la cosa più preziosa che avevo”: così dice Julia Navalnaya in un video pubblicato oggi sul canale YouTube che porta il nome del marito. “Per la prima volta mi rivolgo a voi su questo canale, non ci sarei dovuta essere io”, esordisce nel video. Uccidendo Alexei, “Putin ha portato via Navalny anche a voi”. “Ha ucciso non solo la persona, ma ha voluto uccidere la nostra speranza, la nostra libertà, il nostro futuro, distruggere e annullare la prova migliore che la Russia può essere diversa, che siamo forti, coraggiosi, che crediamo e combattiamo”. “In tutti questi anni sono stata accanto ad Alexei”, continua la moglie del dissidente ucciso mostrando le immagini del loro ultimo incontro, nel febbraio 2022. “Oggi voglio stare vicino a voi, perché so che non avete perso meno di me”. Julia Navalnaya afferma: “Mio marito non poteva essere distrutto” e per questo Putin lo ha ucciso “senza osare guardarlo negli occhi o pronunciare il suo nome”. Se con Alexei Putin “ha ucciso metà di me, metà del mio cuore e della mia anima”, l’altra metà c’è ancora “e mi dice che non ho il diritto di arrendermi. Continuerò il lavoro di Alexei Navalny, a lottare per il nostro Paese”, trovando la forza “nel suo ricordo, nelle sue idee, nei suoi pensieri, nella sua inesauribile fiducia in noi”. Così Julia chiama a raccolta i sostenitori del marito “per condividere non solo il lutto e il dolore infinito che ci avvolge, la rabbia”, ma anche per “lottare contro la guerra, la corruzione, l’ingiustizia, per elezioni libere, libertà di espressione, lottare per riprenderci il nostro Paese, la Russia, la libera, pacifica, bella Russia del futuro, che mio marito sognava. Io voglio vivere per quella Russia”.