Diocesi: Lamezia Terme, riaperta al culto la chiesa di San Giuseppe Artigiano

(Foto: diocesi di Lamezia)

“Vorrei fare giungere attraverso questa celebrazione eucaristica, che è rendimento di grazie, la nostra gratitudine al Signore che ci dà la possibilità di trovarci in questi luoghi che vengono definiti chiesa e che però sono uno stimolo, una indicazione a vivere come Chiesa, come comunità riunita tra di noi, vivendo relazioni belle solide e serene. Quindi, vivendo davvero quella comunione che è il riflesso della Trinità di Dio”. Questo uno dei passaggi dell’omelia del vescovo di Lamezia Terme, mons. Serafino Parisi, nel corso della celebrazione eucaristica per la riapertura al culto della chiesa di San Giuseppe Artigiano dopo i lavori di restauro, realizzati anche con il contributo dell’8xmille, in occasione del XXV anniversario della sua edificazione.
“Noi – ha aggiunto il vescovo – oggi stiamo riaprendo al culto questa chiesa, all’interno della quale noi credenti dobbiamo poter realizzare questo mistero: l’icona della Trinità di Dio, che è nella sua vita intima, vive di comunione. Padre e Figlio e Spirito Santo, che sono un Dio che si fa in tre persone dentro questa forma che costituisce la forma, il modello e la fonte dell’amore, ispirano noi a trasformare queste mura, adesso rese certamente più belle e più luminose rispetto a prima, come mezzi messi nelle nostre mani perché qui si possa vivere concretamente l’effetto di quella Alleanza: abbracciati tutti tra di noi dentro l’unico abbraccio del Padre che si sente realizzato soltanto quando ci rivolgiamo a Lui, magari anche arrabbiati come Giobbe, anche delusi come il Figlio sulla Croce, però anche speranzosi ed anche gioiosi. Possiamo rivolgerci a Lui, sempre in quel Vangelo annunciato da Gesù Cristo nel brano di oggi, come coloro che sono stati trasformati da servi in figli e come figli vogliono godere della paternità di Dio e della fraternità tra di noi. Sia questo allora il vero senso da dare all’inaugurazione di questa chiesa: pietre messe una sopra l’altra per realizzare le mura e, come diceva Pietro nella sua lettera, pietre vive per fare un’unica comunità. Così sia per noi”.

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