Diocesi: Genova, “Estate allegri” del Centro Storico Ragazzi a servizio anche delle famiglie immigrate

Il centro estivo “Estate allegri” del Centro Storico Ragazzi “si rivolge a bambini e adolescenti che abitano o frequentano il centro storico di Genova, un luogo nel quale vi è una grande presenza di famiglie immigrate”. Così padre Andrea Decaroli, parroco di San Siro, descrive l’attività estiva pensata per “non far vivere in questo periodi i ragazzi nell’apatia o nella solitudine”. Si tratta di giovani “nati o arrivati piccoli nella nostra città ma con radici familiari in altri Paesi, che parlano una lingua a scuola e un’altra a casa, che frequentano coetanei di varie tradizioni a scuola e nello sport, ma magari in casa frequentano solo persone che hanno le stesse origini”.
Le provenienze sono le più diverse: sino a qualche anno fa sicuramente primeggiava l’America Latina. Col passare del tempo, si sono aggiunti bambini cinesi o del Maghreb e, ultimamente, anche del Bangladesh e del Senegal. Quest’anno gli iscritti sono 100 tra ragazzi che frequentano le elementari e le medie. “Abbiamo avuto tante richieste, più dei posti che avevamo a disposizione, tanto che a un certo punto abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni”. Se d’inverno l’attività del centro è rivolta primariamente al sostegno allo studio, d’estate l’attenzione si concentra sul gioco e su altre attività. “Estate allegri” ha il suo punto di ritrovo in via Lomellini, nei locali dell’oratorio di San Filippo. “Le famiglie che mandano i loro ragazzi – spiega ancora padre Decaroli – sono a conoscenza della matrice cristiana della nostra proposta educativa, anche perché fra gli educatori c’è un sacerdote. La nostra iniziativa, però, è aperta a tutti. L’unica richiesta è la partecipazione comunitaria alla preghiera di inizio mattina. Chi è cristiano può unirsi. Chi non è cristiano può comunque recitare e cantare con noi. Chi non desidera cantare, può solo ascoltare. Chiediamo solo a tutti il rispetto e invitiamo i nostri ragazzi a ringraziare comunque Dio elevando lo sguardo verso il cielo”.
Le giornate proseguono con giochi e attività ludiche e, due volte alla settimana, con gite al mare o in piscina. I ragazzi sono seguiti da educatori professionali e volontari in servizio civile nazionale ed europeo. Accanto a loro anche animatori, ossia ragazzi più grandi che hanno magari frequentato il centro negli anni passati e continuano a partecipare per aiutare i più piccoli. “Per le spese chiediamo un piccolo contributo alle famiglie, commisurato a quello che sappiamo la famiglia può dare” sottolinea ancora padre Andrea. ”Possiamo anche contare sui nostri benefattori, una rete di persone che ci sostiene, ma soprattutto non possiamo dimenticare i contributi, fondamentali, dell’8 per mille della Chiesa cattolica”.

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