Perù: lettera aperta dei vescovi al Congresso dopo il mancato accordo sull’anticipo delle elezioni, “il popolo sovrano ha il diritto di decidere sul destino del nostro Paese e di essere ascoltato”

“Il popolo sovrano ha il diritto di decidere sul destino del nostro Paese attraverso elezioni trasparenti ed eque per il rinnovo dei poteri esecutivo e legislativo”. Ad affermarlo, in modo chiaro e senza sfumature, è la Conferenza episcopale peruviana, in una lettera aperta al Congresso della Repubblica, che ha finora bocciato le proposte di anticipare le elezioni generali (presidenziali e parlamentari), in modo che si tengano entro l’anno, probabilmente in ottobre. È questa, infatti, la richiesta crescente e prevalente che sale dai manifestanti che da quasi due mesi sono nelle strade e nelle piazze del Paese, dopo il tentativo di golpe e l’arresto del presidente Pedro Castillo. L’attuale presidente, Dina Boluarte, ha espresso parere favorevole all’anticipo delle elezioni. Alla luce del fallimento del tentativo di raggiungere un accordo all’interno del Congresso, la Presidenza della Conferenza episcopale peruviana ai 130 parlamentari. “I nostri fratelli e le nostre sorelle di tutto il Perù, di cui siete rappresentanti nel Congresso si legge nella lettera – , vi interpellano. Voi li conoscete? Avete ascoltato le loro richieste? I peruviani hanno bisogno di essere ascoltati nelle loro giuste richieste sociali, ma allo stesso tempo hanno bisogno di una pace che permetta loro di continuare a lavorare per sopravvivere. Non voltate loro le spalle e ascoltate il grido di tutto il popolo peruviano. Per questo motivo, la decisione, che spetta a voi, di anticipare le elezioni è urgente per salvaguardare la nostra istituzionalità democratica”.

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