Baby mamme: Fruscio (autrice del progetto), “vengono seguite anche per tre anni”. Chiara, “mi era crollato il mondo addosso ma una volontaria mi ha fatto capire che potevo farcela”

Nel percorso “Baby mamme” avviato in Lombardia per sostenere e accompagnare le gravidanze precoci delle adolescenti, un punto cardine è l’attenzione all’instaurarsi fin dalla nascita di una relazione sana ed equilibrata tra madre e figlio, lo sviluppo del cosiddetto “attaccamento sicuro”, spiega in un’intervista al Sir l’autrice del progetto Paola Fruscio. “Le ragazze non vengono seguite solo fino al parto, ma il progetto prevede un accompagnamento che può durare fino a tre anni con un’équipe di psicologhe, psicomotriciste, educatrici”. In alcuni casi occorre inoltre “favorire l’accesso di queste giovanissime mamme alle risorse e ai servizi del territorio”.
“Nessuna donna deve sentirsi una brutta persona per i ‘brutti’ pensieri legati alla paura che possono attraversare la sua mente e il suo cuore”, afferma l’assistente sociale Elena Santambrogio  raccontando la storia della giovane Sofia, di origini serbe, che dopo essere stata aiutata a “tirare fuori tutte le sue capacità e risorse” ha avuto anche un secondo bambino e dora vive a Milano con i figli in una struttura messa a disposizione del Cav ambrosiano. Sofia ha scelto la vita, ma, assicura Santambrogio, “qualunque sia la scelta di queste ragazze, il nostro compito è tendere una mano e fare un pezzetto di strada insieme”.
E poi c’è Chiara. Studentessa di 17 anni, esce da pochi mesi con Marco quando si accorge di essere incinta. “Non pensavo che sarebbe capitato. Mi è crollato il mondo addosso. Ho avuto paura. Ho anche pensato di abortire”, confessa in un video. I suoi genitori non la prendono bene e Marco non accetta la gravidanza. Chiara non sa che fare, “mi ero chiusa in casa come per nascondermi”, ma un giorno, grazie ad un’amica, si rivolge al Cav ambrosiano. E l’incontro con una volontaria le cambia la vita: “Ho capito che potevo farcela”.
Finalmente nasce Christian. “Sento che ho tanto amore da dare al mio bambino”, dice ora la giovanissima mamma. “Il Cav mi ha fatto sentire meno sola, mi ha aiutato a crescere e ho superato lo spavento. Ora posso aiutare il mio bambino a diventare grande”.

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