Giornata per la vita: mons. Ruzza (Civitavecchia), “accogliere chi è solo per difendere la vita”

“Da moltissimi anni i cristiani che vivono in Italia si impegnano per difendere la vita nascente con varie iniziative. Oggi più che mai, nel tempo della frammentazione e della confusione, ritengo sia necessario proporre iniziative culturali e sociali che tutelino la vita in ogni istante dell’esistenza e che aiutino il nostro paese ad uscire dall’inverno demografico, promuovendo un’autentica cultura della natalità e offrendo sostegni concreti alla crescita delle famiglie, troppo spesso lasciate sole nella gestione della quotidianità”. Inizia così il messaggio che il vescovo Gianrico Ruzza ha indirizzato alla comunità di Civitavecchia-Tarquinia in occasione della 45ª Giornata nazionale della vita che si celebra domenica 5 febbraio.
La lettera del presule, che “in questo tempo di frammentazione e divisione” propone un messaggio di pace, accoglienza e tutela della vita, è stata diffusa in tutte le parrocchie insieme al materiale informativo promosso dal Movimento per la vita. “Quante famiglie – scrive il vescovo – faticano nell’educazione dei figli, nell’assistenza a genitori o parenti anziani e ammalati, nella gestione economica aggravata dalle crisi recenti e dalla mancanza di lavoro! Quanta sofferenza per le violenze domestiche e per tutte le forme di sopraffazione e di discriminazione presenti nella vita sociale! Difendere la vita comporta certamente, l’impegno per aiutare le donne e le famiglie a non compiere la scelta abortiva, ma vuol dire anche permettere alle persone di vivere dignitosamente e, allo stesso tempo, custodire il rispetto per ogni individuo, che comporti la crescita nella libertà e nella tutela dei diritti fondamentali, a cominciare da quello per la vita”. L’augurio di Ruzza è che “anche in questo anno la sensibilizzazione all’ amore e alla cura per la vita nascente e per le fragilità dell’esistenza umana, come la malattia, la solitudine e la precarietà, possa trovare nella nostra diocesi un’adeguata accoglienza, rispettando gli insegnamenti del Vangelo che ci chiede di custodire ogni vita, nella sequela di Colui che ha donato la sua vita per renderci liberi dal male e dalla morte”.

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