Baby mamme: in Lombadia un progetto per ascoltarle e sostenerle. In due anni aiutate 100 adolescenti e nati 101 bambini

Un progetto per aiutare le baby mamme, ragazzine che rimangono incinte durante l’adolescenza. Il fenomeno, delicato e complesso, riguarda ogni anno in media 10mila giovanissime. Per questo il progetto “Percorsi baby mamme”, nato dall’esperienza della Fondazione ambrosiana per la vita, mette in campo in Lombardia competenze trasversali per costruire una rete di ascolto, aiuto e sostegno per i giovanissimi genitori, favorendo anche una crescita adeguata dei loro bambini e lo sviluppo di relazioni positive. Patrocinato dalla Regione Lombardia, il progetto è partito nel novembre 2020. “Dopo un’interruzione dovuta alla pandemia – racconta in un’intervista al Sir Paola Fruscio, autrice del progetto e collaboratrice del Cav ambrosiano – si sarebbe dovuto concludere a febbraio 2022 ma è stato prorogato di altri sei mesi”. Promosso da sei realtà del territorio lombardo – Cav ambrosiano di Milano (capofila), Cav Pavia, Movimento per la vita lodigiano, Cav Busto Arsizio, Cav Cernusco sul Naviglio, e Federvita Lombardia –, il progetto costituisce un modello esportabile anche in altre regioni. Nella prima fase sono state accompagnate 48 mamme tra i 14 e i 22 anni e sono nati 49 bambini (una ragazza ha avuto un parto gemellare). Nella seconda fase le mamme sono 52. In totale i padri solo 21.
“Normalmente le baby mamme vengono da situazioni familiari problematiche”, ci spiega Maria Pia Sacchi Mussini, presidente del Cav di Pavia e vicepresidente di Federvita Lombardia (che rappresenta 74 realtà provita con oltre 830 volontari). Ognuna di loro è un caso a sé. Ogni ragazza va anzitutto ascoltata e incoraggiata anche attraverso esempi di persone che ce l’hanno fatta, ma sempre nell’assoluto rispetto della loro libertà di scelta – tiene a precisare Sacchi Mussini -. In caso decidano di proseguire la gravidanza, occorre infondere in loro autostima e fiducia in se stesse attraverso un sostegno psicologico e poi di accompagnamento alla genitorialità, a partire da cose minime come cambiare e allattare un neonato”. Ma è strategico anche il sostegno scolastico per “aiutarle a proseguire gli studi”.

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