Meeting di Rimini: card. Nzapalainga (Bangui), “correvo dietro ai ribelli armati con la sola forza della fede”

(da Rimini) “Il mondo ha bisogno di pace, il bene più prezioso che l’umanità sta cercando. Alcuni pensano di ottenere la pace con la guerra perché la pensano come assenza di conflitti. Altri invece credono che la pace sia la rinuncia alla violenza. Per ottenere la pace occorre scendere dal proprio piedistallo e andare incontro all’altro”. L’ha sostenuto il card. Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, nella Repubblica Centroafricana, dove Papa Francesco il 29 novembre 2015 aprì l’Anno Santo della Misericordia, intervenuto questa mattina alla tavola rotonda di apertura su “Artigiani di pace. La passione di conciliare” all’edizione 2022 del Meeting di Rimini. “Come vescovo – ha proseguito il cardinale – non ho mai smesso di denunciare le sopraffazioni verso la popolazione. In un caso vennero da me delle persone per offrirmi 80.000 euro in cambio del mio silenzio. La pace è un cammino difficile, ma dobbiamo sempre osare per trovare un barlume di speranza. Ricordo momenti drammatici nella crisi in Centrafrica. Ho sperimentato la mano di Dio in quei momenti difficili. Correvo dietro ai ribelli armati a mani nude, con la sola forza della fede. Difendevo non solo i cristiani, ma la persona umana”. Il cardinale ha ricordato l’arresto del pastore protestante che aveva smentito una dichiarazione del presidente sull’assenza di conflitti nel Paese: “Raccolsi un po’ di cose personali e andai in commissariato. Vengo a costituirmi, con lui, dissi agli agenti. Alla fine siamo riusciti a liberarlo. Questo episodio ci ha avvicinato molto alla comunità protestante”.

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