Funerali Vincenzo Trovato: mons. Isacchi (Monreale), “diciamo no alla violenza, all’odio, alla vendetta, alla sopraffazione, all’egoismo”

“È possibile cogliere il significato della morte?”. Questa la domanda posta dall’arcivescovo di Monreale, mons. Gualtiero Isacchi, ieri pomeriggio, a Trappeto, durante l’omelia per i funerali di Vincenzo Trovato, ucciso nei giorni scorsi a Balestrate. “Sotto la croce – la risposta – c’è stato chi ci è riuscito, un soldato romano, un non credente, che vistolo spirare in quel modo, disse: ‘Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!’”. Di qui l’invito a mettersi “in ascolto della Parola di Dio che attraverso la fede fa vibrare i nostri cuori e ci fa ripetere, insieme al centurione del vangelo: davvero Vincenzo non è morto, ma vive con Dio Padre. Questa è la nostra fede!”.
E, ancora, l’esortazione: “Mettiamo in circolo le parole della fede: speranza, amore, fiducia, perdono, serenità… Sono parole che oggi noi adulti diciamo poco. Siamo tutti vittime di parole di rabbia, violenza, odio, sopraffazione, vendetta. Parole, queste, che spingono all’affermazione del proprio io, dei propri interessi personali anche a scapito degli altri, anche a costo della vita dell’altro. Noi, quest’oggi, diciamo no a questo linguaggio e a questa logica che hanno ucciso Vincenzo! Diciamo no alla violenza, all’odio, alla vendetta, alla sopraffazione, all’egoismo! È questa la nostra fede!”.
Il presule si è detto consapevole che “è un’impresa ardua quella di fidarci della Parola di Dio e del nostro cuore. È difficile, ma non impossibile. In Dio e con l’aiuto di Maria, troviamo la forza per scegliere e deciderci di affidarci alla parola di Vita. Se scegliamo la Parola della fede, allora con san Paolo potremo ripetere: ‘Io sono persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcuna altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore'”.
“Credo, crediamo che Vincenzo vive per sempre nell’amore misericordioso di Dio. Questa è la nostra fede! È questo che stiamo celebrando: la vita eterna che Vincenzo ora sperimenta pienamente”, ha aggiunto mons. Isacchi.
“Affidiamo Vincenzo alla dolcezza materna di Maria Assunta in cielo, perché lo introduca nell’abbraccio misericordioso del Padre. Preghiamo per i familiari tutti di Vincenzo, perché in Dio possano sperimentare la consolazione della fede. Chiediamo per tutti noi – io lo faccio in modo particolare per voi giovani – il coraggio e la forza di vivere le parole della fede per essere nel mondo un segno di novità”, ha concluso l’arcivescovo.

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