Ferragosto: don Ciotti (Libera e Gruppo Abele), “costruire insieme un vero cambiamento, nel segno di corresponsabilità, dignità e pace”

“Ferragosto è, tradizionalmente, festa di serena convivialità, ma quest’anno, più che mai, dev’essere anche momento di riflessione. Questa torrida estate, mitigata – per chi se lo può permettere – da bagni in mare o camminate in alta quota, non può farci dimenticare chi annaspa tra le onde o arranca nei deserti, dimenticare i tanti poveri e disperati che continuano a morire per l’ingiustizia e l’indifferenza globali, per le dinamiche di potere che hanno reso la vita una variabile del ‘mercato’, uno strumento del profitto, un privilegio invece che un diritto”. È l’appello di don Luigi Ciotti, presidente di Libera e del Gruppo Abele, per il Ferragosto.
Anche a Ferragosto serve un “rinnovato impegno a ragionare a mente fredda e lucida anche nel caldo soffocante di questa stagione. Ragionare per costruire insieme un vero cambiamento, nel segno della corresponsabilità, della dignità e della pace. Senza più fuochi di guerra o di foreste bruciate o devastate per l’incuria e l’avidità umane”.
Di qui l’auspicio: “La ‘vacanza’ del corpo e dell’anima sia allora per tutti, nessuno escluso, occasione per dire basta, una volta per tutte, alle coscienze vacanti, inerti, sonnolente”. E l’esortazione: “Si torni tutti a essere comunità, parola che non fa solo rima con ‘umanità’, essendo l’essere comunità sostanza stessa dell’essere umani”.

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