Assunta: mons. Di Donna (Acerra), “non si può più restare in silenzio di fronte a recrudescenza criminale”. Ai giovani, “sporcatevi le mani in politica, quella buona”

“Qualche giorno fa ad Acerra è tornata alla ribalta la violenza criminale per il ferimento di due poveri e incolpevoli minorenni durante una sparatoria, per fortuna senza gravi conseguenze”. Lo ricorda il vescovo di Acerra e presidente della Conferenza episcopale campana, mons. Antonio Di Donna, in occasione della festa dell’Assunta.
Indubbiamente, ammette il presule, “esiste un problema generale di sicurezza ad Acerra e nei territori circostanti. Per cercare di arginarlo basterebbe poco: le forze dell’ordine e la polizia locale presidino di più le piazze di spaccio!”. Infatti, “non si può più restare in silenzio di fronte alla recrudescenza criminale! Siamo d’accordo con chi ha detto che ad Acerra c’è bisogno di ‘un’altra stagione di impegno’, come quella che caratterizzò gli anni del compianto vescovo, mons. Antonio Riboldi, dal cui coraggio nacque il movimento anticamorra che coinvolse migliaia di giovani, anche acerrani, e che il presule incontrò per la prima volta durante un’assemblea studentesca proprio in una scuola di Acerra agli inizi degli anni 80”.
“Nonostante il terrore degli agguati giornalieri e delle sparatorie continue e i rischi di un contesto dominato dalla violenza criminale”, “in quel periodo, grazie anche e soprattutto all’impegno della Chiesa, sono riusciti a crescere ‘bene’ quelli che poi sono diventati indiscussi professionisti, medici, scienziati, ingegneri, oggi riconosciuti a livello internazionale. La stessa Chiesa di Acerra, dopo 12 anni di sede episcopale vacante, tornava in quel tempo ad essere protagonista della vita sociale e comunitaria”, evidenzia mons. Di Donna.
Oggi come allora, l’invito, “siamo chiamati a custodire i giovani, pupilla dei nostri occhi”.
Ai giovani, “protagonisti di questa difficile e infuocata estate”, il vescovo rivolge l’esortazione finale: “Carissimi giovani, la Chiesa vi vuole incontrare, è pronta ad ascoltarvi e camminare con voi. Come 40 anni fa siamo certi che insieme possiamo costruire un futuro diverso, ricco di speranze e prospettive nuove. A voi proponiamo la sfida difficile ma anche affascinante di essere i veri attori di una nuova resistenza, di cui abbiamo più volte scritto e parlato, anche con il presidente Mattarella in occasione della sua visita. Come i giovani che vi hanno preceduto nel ‘43 seppero opporsi con coraggio alla violenza della guerra e del nazismo, e come quelli che negli anni 80 sfilarono senza paura nelle strade e sotto le case dei più potenti capi della camorra di allora, anche voi oggi prendete il coraggio a due mani, e siate gli artefici di una rinascita autentica della città, difendendone il territorio da ulteriori attentati alla sua integrità ambientale e urbanistica. Coltivate idee nuove con creatività, appassionatevi alla casa comune e alla cosa pubblica, sporcatevi le mani nella politica, quella buona, che rappresenta la più alta forma di carità”.

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