Volontariato: Giani (Misericordie), “Governo e Istituzioni non ne riconoscono il lavoro quotidiano, linfa vitale della nostra società”

“Al di là di alcune esperienze più virtuose su base regionale come quelle della Lombardia o della Toscana, non sempre i vari livelli di governo manifestano particolare riconoscimento per l’opera dei tantissimi volontari che animano ogni giorno le organizzazioni della solidarietà sociale, vera linfa vitale della nostra società. Anche nei più recenti provvedimenti del Governo, ad esempio, non emerge sempre in modo chiaro la volontà di fornire un aiuto concreto e sostanziale al volontariato, che rimane invece troppo spesso sullo sfondo. E ciò, si badi, anche nell’attuale clima pre-elettorale, lo dico sempre in punta di piedi e da uomo delle istituzioni che ha dedicato la sua vita al servizio alla collettività: trovo assordante e sconcertante il silenzio delle Istituzioni e della politica”. Lo denuncia il presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie, Domenico Giani, all’indomani di un Ferragosto trascorso dalle Misericordie, come di consueto, all’insegna della solidarietà: un migliaio i mezzi in servizio, tra ambulanze e auto di servizi alla comunità, oltre a tremila volontari impiegati.
“Persone al servizio delle persone – sottolinea Giani, che ieri ha fatto visita alla Misericordia di Santa Marinella – che hanno scelto di dedicare la giornata di ieri, che per molti ha rappresentato un giorno di spensieratezza, agli altri, in special modo a chi ha bisogno perché si trova in situazioni di difficoltà e solitudine. Anche ieri non ci siamo dimenticati degli ultimi e dei più fragili, e lo rivendico con orgoglio ringraziando i volontari in servizio, perché le difficoltà non mancano”. Per il presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie è necessario “che tutti gli enti costitutivi della Repubblica, a partire dallo Stato, dal Governo e in generale dal decisore politico, prendano un’effettiva coscienza del ruolo del volontariato attraverso aiuti concreti e risposte certe, in modo da far sì che possa continuare ad operare nella funzione sua propria di vicinanza alla persona. Rimettere al centro il volontariato con sussidi concreti ed effettivi significa infatti rimettere al centro la persona”.
Giani fa appello alle istituzioni perché ascoltino il terzo settore, tengano conto delle sue esigenze, “specie in un periodo di rinnovo delle cariche politiche, che può significare una svolta sensibile nei rapporti umani e in genere nella dimensione sociale”. “Pensando al diritto-dovere che ogni cittadino ha nell’esercitare il proprio voto – aggiunge – mi domando infatti come si possa affidare il compito di rappresentarci in Parlamento e poi essere membri del Governo, se queste persone si dimenticano davvero degli interessi primari delle fasce più deboli, dei fragili, dei soli, degli ultimi e di coloro che gratuitamente, con generosità, slancio ed entusiasmo se ne fanno quotidianamente carico”.

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