Corridoi umanitari: Sami (Unhcr), “100 milioni di persone sono costrette a lasciare le proprie case, tra sfollati e rifugiati”

foto SIR/Marco Calvarese

“Ogni volta che c’è l’occasione di dare un’opportunità concreta alle persone che hanno bisogno di protezione, di arrivare in maniera sicura, insieme, e di essere accolte, è sempre un’emozione fortissima”. Lo ha dichiarato Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr in Italia, intervenendo questa mattina nella Sala conferenze della Comunità di Sant’Egidio nel quartiere Trastevere di Roma, alla conferenza stampa per l’ultimo corridoio umanitario reso possibile da un protocollo firmato dai ministeri dell’Interno e degli Esteri, Unhcr, Comunità di Sant’Egidio, Fcei e Tavola Valdese, grazie al quale sono arrivati ieri a Fiumicino 95 profughi provenienti dai campi di detenzione della Libia. “Unhcr è parte di questa operazione in tutto il mondo, perché le vie sicure per la protezione sono più che mai necessarie. Nel mondo, a giugno di quest’anno, abbiamo varcato la soglia tragica e terribile dei 100 milioni di persone che sono state costrette a lasciare le proprie case, tra sfollati e rifugiati”, ha aggiunto Sami sottolineando come la cifra sia un record mai registrato prima. “È una comunità che affronta le sfide più difficili della vita, ma una comunità immensa di 100 milioni di persone che noi tutti abbiamo il dovere e la responsabilità di aiutare”. Per questo motivo per la rappresentante dell’Unhcr in Italia è fondamentale investire nelle vie sicure per la protezione che sono i corridoi umanitari, il reinsediamento, le riunificazioni familiari, i corridoi universitari, insomma “queste sono delle modalità che cerchiamo di mettere a punto e di rendere fruibili ai rifugiati d tutto il mondo”.

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