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Ucraina: i bambini rifugiati in Romania tornano a scuola. La Chiesa ortodossa ha inviato oltre 50 tonnellate di aiuti umanitari

(Bucarest) Per cinque fratelli ucraini, rifugiati in Romania, è iniziata di nuovo la scuola: a Oradea, nell’ovest del Paese di accoglienza, dove vive la nonna materna. Sono quattro maschi e una femmina e frequentano il Liceo greco-cattolico della città. Sono stati portati in Romania dal padre, un sacerdote greco-cattolico ucraino, il quale, dopo averli affidati alla nonna, è ritornato in Ucraina per aiutare la sua gente. Le autorità romene hanno modificato recentemente – anche in base alla normativa Ue – la legislazione nazionale, così da permettere agli adulti rifugiati di trovare lavoro, ai bambini di andare a scuola e agli studenti di continuare gli studi. E per i bambini rifugiati – 30mila finora, di cui 646 orfani o non accompagnati – il governo romeno ha creato in ogni contea organismi speciali di assistenza sociale. Fino ad oggi, secondo i dati forniti dalla Polizia romena di frontiera, sono entrati in Romania oltre 340mila rifugiati ucraini, dei quali sono rimasti un terzo; gli altri continuano il viaggio in altri Paesi. Le istituzioni dello Stato, le autorità ecclesiastiche, associazioni onlus e privati continuano ad offrire aiuti ai rifugiati che transitano nel Paese, ma portano aiuti anche in Ucraina. La Chiesa ortodossa romena ha inviato finora più di 50 tonnellate di aiuti umanitari in Ucraina. “Ci siamo resi conto che lì sono in grande bisogno e adesso inviamo alimenti e aiuti di prima necessità nelle zone di conflitto”, ha dichiarato alla televisione ortodossa romena Trinitas l’archimandrita Iustin Tănase, consigliere dell’arcidiocesi ortodossa di Suceava e Rădăuți.

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