Coronavirus Covid-19: Iss-min. Salute, prosegue calo ricoveri terapie intensive ma tendenza in peggioramento richiede misure di precauzione e aumento vaccinazioni

Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva continua a diminuire arrivando al 6,2% (592/9.493) al giorno 08 marzo, rispetto al 7,4% (708/9.563) al giorno 01 marzo.  Il numero assoluto di persone ricoverate in terapia intensiva diminuisce, passando da 708 a 592, con un decremento relativo del 16,4%. E’ quanto si legge nel Report dell’Istituto superiore di sanità-ministero della Salute, contenente i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia, relativi al periodo  28 febbraio – 6 marzo, con dati aggiornati al 9 marzo.
Il tasso di occupazione in aree mediche Covid a livello nazionale è anch’esso in diminuzione; è pari al 13,5% (8.776/65.047) al giorno 8 marzo, rispetto al 16,0% (10.456/65.312) al 01 marzo. Il numero di persone ricoverate in queste aree è diminuito da 10.456  a 8.776.
Cinque Regioni/Province autonome sono classificate a rischio moderato, di cui una ad alta probabilità di progressione verso il rischio alto. Le restanti sono classificate a rischio basso. Nove Regioni/Province autonome riportano almeno una singola allerta di resilienza. Una riporta molteplici allerte di resilienza.
Nella settimana di monitoraggio si osserva una inversione della tendenza in miglioramento documentata nelle precedenti settimane. Di qui la raccomandazione di “continuare a rispettare rigorosamente le misure comportamentali individuali e collettive” ed in particolare “distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani, riducendo le occasioni di contatto e ponendo particolare attenzione alle situazioni di assembramento”. “L’elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali – concludono gli esperti -, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia”.

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