Diocesi: Grosseto, sabato 7 agosto serata di preghiera e meditazione in musica sul venerabile Giovanni di San Guglielmo

Una serata di preghiera, ascolto, riflessione, musica per approfondire lo spessore spirituale del venerabile padre Giovanni di San Guglielmo, l’agostiniano scalzo, morto a Batignano il 14 agosto 1621. In occasione dei quattrocento anni dalla morte, la diocesi di Grosseto ha indetto un anno a lui dedicato, attraverso il quale scoprirne di più la figura e l’attualità della sua testimonianza. Sabato 7 agosto, nell’ex convento di Santa Croce, sulla collina che “guarda” l’abitato di Batignano, uno degli appuntamenti promossi dal comitato diocesano.
“Ringraziamo la proprietaria Emily Young, artista di fama, che ha trasformato questo luogo in uno spazio d’arte – dice don Pier Mosetti, presidente del comitato diocesano –. Emily ci aprirà le porte dell’ex convento per essere aiutati anche dal luogo ad ascoltare meglio il messaggio che sarà proposto”.
La serata, curata da Giovanna Leoni, insegnante di lettere, alternerà spazi musicali con letture tratte da “La scala dei XV gradi”, il più importante scritto di spiritualità lasciato dal venerabile p. Giovanni. A dare voce alle meditazioni di p. Giovanni sarà l’attore grossetano Fabio Cicaloni.
“Purtroppo, a motivo delle disposizioni anti Covid, l’accesso sarà riservato solo a 30 persone, che si siano previamente prenotate sul sito della diocesi – spiega don Mosetti –. Gli intervenuti dovranno esibire il green pass. La serata sarà registrata e il video sarà, poi, visibile sul canale YouTube della diocesi”.
Il convento fu fatto costruire nella prima metà del Seicento dalla granduchessa Maria Cristina di Lorena, madre del granduca Cosimo II de’ Medici, al posto della preesistente chiesa di Santa Lucia, distante circa un miglio, fino ad allora sede di una comunità di Agostiniani scalzi, che a partire dal 1626 si trasferì nel nuovo complesso. La granduchessa era molto legata alla figura del venerabile padre Giovanni e, una volta terminati i lavori, emise un bando per la costruzione di un’urna dove potesse essere conservato il corpo del venerabile. Oggi l’urna con il corpo è custodita nella chiesa parrocchiale di San Martino a Batignano.

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