Polonia: Giornata di solidarietà con gli afgani. 900 rifugiati accolti fra strutture pubbliche e Caritas a Varsavia, Stettino, Danzica e Koszalin

“Ascoltando la voce di Papa Francesco che ha chiesto a tutte le persone di buona volontà di pregare il Dio della pace affinché cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano essere trovate al tavolo del dialogo’, faccio appello ai pastori e ai fedeli della Chiesa in Polonia per la preghiera e l’aiuto materiale per il popolo sofferente dell’Afghanistan”: lo ha scritto il presidente dei vescovi polacchi, mons. Stanisław Gądecki, in un messaggio per la Giornata di solidarietà con gli afgani indetta domenica prossima 5 settembre. La Caritas polacca e la Caritas del Pakistan hanno già programmato un intervento umanitario per circa 1.500 famiglie afgane sul territorio del Paese  asiatico. L’aiuto ai circa 900 rifugiati, trasferiti con dei voli speciali dell’aeronautica polacca da Kabul, verrà offerto, oltre che da strutture statali, anche dai centri Caritas a Varsavia, Stettino, Danzica e Koszalin.
Secondo gli ultimi sondaggi dell’Istituto Ibris il 54% di polacchi non vuole accogliere i profughi. “La Caritas polacca, grazie a fondi raccolti da donatori in Polonia, potrà partecipare a delle azioni di aiuto ai profughi insieme ad altre organizzazioni facenti parte della Caritas Internationalis”, ha sottolineato il responsabile per i programmi internazionali dell’organizzazione Krzysztof Iwinski. Intanto, mentre sembra irrisolvibile la drammatica situazione di una trentina di profughi mediorientali ammassati sulla frontiera tra la Polonia e la Bielorussia, che è anche la frontiera esterna dell’Ue, a Bruxelles si lavora sulla stesura di un comunicato congiunto di tutti i ministri degli interni dell’Unione riguardante sia l’Afghanistan che in genere il problema delle migrazioni e le attività delle autorità bielorusse volte ad aggravare la crisi migratoria. Recentemente, il portavoce della Commissione Ue Adalbert Jahnz, criticando la Bielorussia, ha affermato che le autorità del Paese, spingendo i migranti alla frontiera polacca “stiano commettendo un’aggressione contro la Polonia”.

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