Giornata mondiale migrante e rifugiato: Caritas Italiana, il 26 settembre incontro nazionale del progetto Apri in piazza San Pietro

Caritas Italiana, con la collaborazione del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, organizza per domenica 26 settembre un incontro nazionale del progetto Apri (accogliere, proteggere e promuovere, integrare) al fine di creare le migliori condizioni di integrazione per i migranti e rafforzare il loro percorso di autonomia. L’incontro, che avrà luogo in concomitanza con la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, intende anzitutto sensibilizzare sempre più le comunità (parrocchie, istituti religiosi, famiglie, etc…) all’accoglienza e rappresenta una bella opportunità di confronto e di scambio per quanti sono coinvolti nel progetto, a partire dalle persone accolte, le famiglie tutor, gli operatori Caritas, le parrocchie e tutti coloro che, a vario titolo, collaborano per la buona integrazione sui territori. L’appuntamento è per domenica 26 settembre, alle ore 9.30, in piazza Giovanni XXIII, davanti Castel Sant’Angelo, da dove partirà la “marcia dell’accoglienza Apri” che raggiungerà piazza San Pietro per partecipare all’Angelus di Papa Francesco. Il progetto Apri – prosecuzione del Progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia” – è un’iniziativa nazionale avviata lo scorso anno. L’acronimo del nome (accogliere, proteggere e promuovere, integrare), ricorda un nota di Caritas Italiana, richiama i famosi quattro verbi del Papa riferiti ai migranti e consiste in forme di accoglienza di richiedenti la protezione internazionale e/o di rifugiati, secondo modalità già sperimentate, attraverso il circuito delle Caritas diocesane già coinvolte nella gestione di questa particolare categoria di destinatari. Finora “sono 623 le persone accolte, di cui 186 minori, 53 le diocesi coinvolte, 100 le parrocchie, oltre 60 gli operatori e 350 le famiglie tutor volontarie”. L’intento principale del progetto è di “dare centralità alla comunità, intesa come base vitale e sistema di relazioni in grado di sostenere il processo di inclusione sociale e lavorativa delle persone”. Papa Francesco ci invita a “camminare insieme verso un noi sempre più grande, a ricomporre la famiglia umana, per costruire assieme il nostro futuro di giustizia e di pace, assicurando che nessuno rimanga escluso”.

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