Libano: Unicef, a 1 anno da esplosione a Beirut “i bisogni dei bambini sono ancora gravi, molte famiglie hanno ancora bisogno di aiuto”

A un anno dalle devastanti esplosioni a Beirut, un’indagine dell’Unicef mostra che i bisogni dei bambini e delle famiglie colpiti sono ancora gravi, amplificati da un’economia al collasso, dall’instabilità politica e dalla pandemia da Covid-19. L’indagine mette in evidenza “la gravità del trauma subito dai bambini e i terribili bisogni delle famiglie: 7 famiglie su 10 hanno richiesto assistenza di base dopo le esplosioni del 4 agosto dello scorso anno e quasi tutte le famiglie hanno ancora bisogno di sostegno. La maggior parte delle richieste era per assistenza in denaro e alimentare e la situazione non è cambiata. Un terzo delle famiglie con bambini sotto i 18 anni ha affermato che almeno un bambino mostra ancora segni di stress psicologico. Tra gli adulti, quasi la metà”.
“A un anno da questi tragici eventi, le vite dei bambini sono ancora profondamente colpite. Questo è quanto ci hanno detto i loro genitori – ha dichiarato Yukie Mokuo, rappresentante dell’Unicef in Libano -. Queste famiglie stanno lottando per riprendersi dalle conseguenze delle esplosioni nel peggior momento possibile – nel mezzo di una devastante crisi economica e di una grave pandemia”.
Le esplosioni hanno devastato ampie zone di Beirut, uccidendo oltre 200 persone, tra cui 6 bambini e ferendone oltre 6.500, fra cui 1.000 bambini. Con le imprese distrutte, decine di migliaia di persone hanno perso il lavoro, trovandosi a lottare per nutrire le loro famiglie e garantire l’assistenza sanitaria di cui i loro figli hanno bisogno. L’indagine dell’Unicef mostra che “2 famiglie su 3 (68,6%) non hanno avuto accesso all’assistenza sanitaria o alle medicine dopo le esplosioni. A peggiorare le cose, 1 su 4 ha avuto almeno un membro della famiglia che è risultato positivo al Covid-19 dopo le esplosioni”. L’indagine, basata su interviste telefoniche realizzate a luglio con 1.187 famiglie, ha rilevato anche che “quasi tutte le famiglie hanno dichiarato che le loro case avevano bisogno di riparazioni dopo le esplosioni e circa la metà di esse ha detto che la situazione non è cambiata. 4 su 10 hanno dichiarato che il loro sistema di approvvigionamento idrico è stato colpito dalle esplosioni, e per circa un quarto di quelle famiglie la situazione è rimasta uguale”.

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