Terremoto Centro Italia: Rocca (Cri), “c’è un legame continuo e quotidiano con le popolazioni colpite per una vera e propria ricostruzione”

“Soltanto qualche settimana fa ho definito ‘giornata dell’orgoglio’ quella della consegna dell’Auditorium della Laga alla popolazione di Amatrice. Orgoglio perché, a 5 anni dal terribile sisma che ha squarciato il Centro Italia, la Croce Rossa italiana è ancora accanto alle popolazioni colpite, contribuendo giorno dopo giorno a ricucire lo strappo, grazie anche a opere come questo grande polo di aggregazione che non è una cattedrale nel deserto, ma la nona struttura che consegniamo alla comunità (e con altri sette cantieri all’attivo)”. Lo dichiara oggi Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa italiana.
“Ricordo bene le primissime ore dopo la violenta scossa del 24 agosto 2016. Ci siamo immediatamente mobilitati per intervenire in sinergia, come sempre, con il Dipartimento di Protezione civile, attivando in poche ore oltre 250 volontari e 90 mezzi, squadre dei soccorsi (Smts), personale medico, unità cinofile. In tempi record è stato allestito anche un posto medico avanzato (Pma) e due cucine da campo che hanno preparato migliaia di pasti al giorno per la popolazione terremotata e per i tantissimi operatori del soccorso. Solo durante la fase di emergenza sono stati oltre 5.000 i volontari e gli operatori intervenuti, più di 2.000 i veicoli utilizzati tra ambulanze, furgoni, fuoristrada, motoslitte e autocarri, 145.000 i pasti sfornati dalle cucine”, ricorda Rocca.
Ma “il nostro impegno non si è fermato qui: con la costituzione dell’Unità Sisma, la Croce Rossa italiana ha avviato un percorso diverso da quello del classico supporto storicamente prestato in fase di emergenza, realizzando strutture. Un’evoluzione assoluta verso un legame continuo e quotidiano con le popolazioni dei territori colpiti che passa per una vera e propria ricostruzione”, conclude il presidente di Cri.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo