Diocesi: Mons. Cirulli (Alife-Caiazzo), “non possiamo essere attori di guerra, mai”

Ieri nella diocesi di Alife-Caiazzo la festa del patrono San Sisto I, papa e martire. Per l’occasione, mons. Giacomo Cirulli, vescovo di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo, ha celebrato la messa nella cattedrale di Alife. Il presule ha parlato ai sacerdoti e ai fedeli chiedendo a tutti di costruire la pace nei luoghi di vita quotidiani, negli spazi in cui ognuno è chiamato a vivere e tessere relazioni perché “noi non possiamo essere attori di guerra, mai. Noi siamo chiamati ad altro. Nel momento in cui siamo in conflitto l’uno con l’altro stiamo tradendo il Vangelo, stiamo tradendo Gesù Cristo, stiamo andando contro la missione che ci è stata affidata”.
È la figura di San Sisto tra i primi successori di Pietro, che risponde con la testimonianza a quelle fragilità che da sempre accompagnano la storia del popolo di Dio manifestandosi in divisioni e asprezze. Egli si pone come modello: con la sua vita donata per Gesù, richiama lo stile del vero credente, colui che coraggiosamente risponde alla domanda di Cristo – “Mi ami tu più di costoro?” – come avviene per Pietro nel Vangelo di questa festa. “Sisto è uno di quelli che senza indugio – ha sottolineato il vescovo -, avendo chiaro il proprio progetto di vita, scelgono di dire sì alla proposta: ‘Pasci le mie pecore'”.
Presenti alla messa nella cattedrale di Alife, oltre che i sacerdoti di Alife-Caiazzo, anche una rappresentanza del clero di Teano-Calvi e tutti i venticinque seminaristi in cammino verso il sacerdozio: per 5 di loro si prepara il tempo dell’ordinazione diaconale; per uno quella presbiterale.
Al termine dell’omelia, una preghiera da parte del vescovo al patrono di cui ha celebrato per la prima volta la festa: “Fa’ che possiamo essere veri e seri uomini di pace e di riconciliazione. Di questo ha bisogno il mondo, non ha bisogno di altro. Nei pensieri, nelle parole, nei fatti, insegnaci a portare perdono sempre e dovunque. Dacci la forza di stare attaccati più che mai al Signore Gesù e a quelli che Lui ha scelto per guidare in questo momento, questa epoca che cambia”.

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