Terremoto Centro Italia: Fico, “la ferita di quei territori non può dirsi rimarginata. Istituzioni devono sostenere concretamente la ricostruzione”

“C’è bisogno di una visione coraggiosa che, consapevole delle fragilità del nostro territorio e delle sue endemiche carenze infrastrutturali, intraprenda in modo irreversibile la strada della prevenzione e della sostenibilità ambientale, della messa in sicurezza e della rigenerazione dei nostri territori”. Lo ha dichiarato il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, in occasione del quarto anniversario del terremoto che il 24 agosto 2016 fece tremare il Centro Italia, causando morte e distruzione.
Quel giorno, ricorda la terza carica dello Stato, “un tragico susseguirsi di scosse sismiche colpì Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto, Pescara del Tronto e Norcia e poi, dopo appena due mesi, le province di Macerata, Perugia e Ascoli Piceno. Quegli eventi seminarono morte e distruzione, spezzando vite umane e annientando in poco tempo i simboli della vivacità economica e culturale di intere comunità”. “Il pensiero – sottolinea Fico – oggi va alle vittime e ai loro cari, a chi in pochi istanti perse la casa, il lavoro, i ricordi di una vita”.
“Non dimentichiamo la generosa risposta di un Paese pronto a soccorrere le popolazioni colpite e a cercare di mettere in sicurezza le zone devastate: uomini e donne protagonisti di un’Italia solidale che sempre, nei momenti difficili, sa mettere in campo tutta la forza, l’energia e la determinazione necessari per reagire e risollevarsi”, prosegue il presidente della Camera. “Ma – osserva – sappiamo bene che, nonostante i molteplici interventi di sostegno alle zone del sisma, la ferita di quei territori non può certo dirsi rimarginata; così come non può considerarsi compiuto il difficile percorso di ricostruzione materiale, produttiva, culturale, ma anche emotiva, delle popolazioni”. “La fase successiva all’emergenza resta dunque ancora lunga e faticosa”, evidenzia Fico, secondo cui “ciò chiama in causa le istituzioni tutte che non possono lasciare soli i cittadini, ma devono anzi sostenere concretamente l’indispensabile processo di ricostruzione. Per questo la Camera, da parte sua, è intervenuta a più riprese per devolvere i risparmi relativi al proprio bilancio interno alle popolazioni colpite dal sisma”.

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