Ordinanza Musumeci: Caritas e Migrantes Palermo, “forte preoccupazione e fermo dissenso”

“Con l’Ordinanza del Presidente Musumeci si trasmette, a nostro parere, un messaggio intimamente sbagliato e antropologicamente pericoloso. Intimamente sbagliato, perché si attribuisce ai migranti la responsabilità di una diffusione del contagio che casomai è da attribuire alla mancanza di protocolli e di misure adeguate a tutelare i cittadini dell’isola e chiunque venga in Sicilia dall’Italia e dall’estero. Antropologicamente pericoloso, perché equipara i poveri agli untori e divide ancora una volta l’umanità in due, inconsapevolmente preparando e non evitando la catastrofe planetaria che verrà da un mondo disunito e disumano”. In una lunga nota la Caritas diocesana di Palermo e l’Ufficio Migrantes esprimono “forte preoccupazione e fermo dissenso” nei confronti dell’Ordinanza n. 33 del 22 agosto 2020 emanata dal Presidente della Regione Sicilia che prevede il trasferimento fuori dall’isola di tutti i migranti presenti negli hot-spot e nei centri di accoglienza siciliani. Una ordinanza che la nota considera “in apparenza logica ma in realtà deficitaria sul piano razionale, nonché su quello umano ed evangelico”.
Gli uffici diocesani per la Carità e le Migrazioni di Palermo condividono la constatazione dalla quale l’ordinanza parte, cioè “l’enorme disagio in cui versano oggi sia la popolazione siciliana, sia i migranti affluiti sulle nostre coste in questi mesi estivi. I motivi: penuria di strutture idonee all’accoglienza, assenza di servizi adeguati, mancata redistribuzione in ottemperanza agli accordi europei, deresponsabilizzazione degli altri Stati membri della Cee, fughe da hotspot e centri sovraffollati. Ma già a questo livello – si legge nella nota – la lettura del fenomeno si rivela fuorviante. Il disagio, il dolore, la fatica vengono giustamente attribuiti agli abitanti delle nostre isole senza prendere però in considerazione anche lo stato e il destino di migliaia di donne, di bambini e di uomini in fuga dalla fame e dalle guerre, che concludono in Sicilia, in maniera indegna, un lungo esodo in cerca di libertà e di vita buona”.
Caritas e Migrantes di Palermo fanno riferimento alle parole di Papa Francesco, ribadendo che “se non ci facciamo carico del dolore di tutti, siamo destinati al fallimento umano e politico”. Da Palermo si evidenzia che “la conseguenza logica di questa situazione dovrebbe essere una serie di atti amministrativi e legislativi volti a coniugare sicurezza e solidarietà, a tutelare i Siciliani e ad accogliere in maniera dignitosa i più poveri della terra. L’Ordinanza invece – dicono da Caritas e Migrantes – sceglie la via dell’ennesima negazione del diritto umano alla mobilità, la via mistificante di una nuova cosciente discriminazione”.

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